Jesi-Fabriano

I Templari della Commanderia jesina a Loreto

Ritiro spirituale nella basilica inferiore della Santa Casa, in 300 provenienti da tutta Italia. La spettacolare camminata silenziosa per la fede negli abiti tradizionali

I Templari nella piazza della basilica lauretana

JESI – Un magnifico fine settimana, quello appena trascorso, per i Templari Cattolici d’Italia che si sono ritrovati a Loreto in occasione del ritiro spirituale – sabato 15 e domenica 16 luglio – alla basilica inferiore della Santa Casa.

Provenienti da tutta la penisola e, naturalmente, anche dalla commanderia di “casa nostra” la ex Val d’Esino.

Commanderia che attualmente custodisce la più antica chiesa cittadina, quella di San Nicolò, la quale dipende dal santuario di Santa Maria delle Grazie, in corso Matteotti, con annesso il convento dei padri carmelitani.

A Loreto erano in 300 – comprese le donne – per la catechesi di S.E. monsignor Giovanni Tonucci, vescovo emerito, la veglia notturna di preghiera, le messe, e la spettacolare camminata silenziosa per la fede, camminata che si è snodata per le vie della città con gli abiti tradizionali e il passaggio alla Santa Casa.

«Da settecento anni – rammenta Duilio Ricci, fondatore della Commanderia jesina – le pietre interne della Santa Casa non vedevano quelle croci patenti di stoffa rossa su quegli abiti. E sono le stesse croci ritrovate nella nicchia murata sotto la finestra dell’Angelo. Inutile aggiungere che, per noi, è stata un’esperienza magnifica».

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Sede storica dei templari ex Val d’Esino è la chiesa romano-gotica di Santa Maria degli Aròli, a Monsano, dove si raccolgono nel capitolo mensile e dove proprio nel marzo scorso è stato benedetto il nuovo altare ligneo.

E anche oggi sono lì, a chiusura del campo missionario diocesano.

A loro e ai padri carmelitani si deve anche il restauro dell’affresco (XI-XIII secolo) ritrovato proprio a San Nicolò, restauro eseguito dalla professoressa Francesca Pappagallo, e che rappresenta un San Michele psicopompo.