ANCONA – Ha risposto alle domande del gip che poi ha convalidato l’arresto. Resta quindi in carcere a Montacuto il tunisino di 47 anni che martedì scorso ha accoltellato la moglie, 37 anni, anche lei tunisina, a Maiolati Spontini.
L’udienza di convalida per L. O. si è tenuta questa mattina in collegamento video con la casa circondariale. L’uomo, operaio in una fabbrica e con cittadinanza italiana, difeso ora dall’avvocato Rino Bartera (il precedente, Tiziano Consoli, era incompatibile perché anche sindaco di Maiolati), ha spiegato al giudice la sua versione dei fatti che lo porrebbero in una posizione meno grave rispetto all’accusa di tentato omicidio.
Quanto ha dichiarato però oggi in sede di convalida dovrà essere confrontato con la versione della moglie che è ancora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Torrette. La donna, madre di due figli, è stata operata due volte. Quella mattina è stata accoltellata all’addome, attorno alle 6, dopo una lunga notte che la coppia ha passato a litigare. Tre sono i coltelli sequestrati in casa, due soli erano con tracce di sangue, che verranno analizzati per capire se sono stati utilizzati solo dall’uomo o anche da lei in un tentativo di difesa. Dietro la violenta discussione ci sarebbe stata la volontà da parte della tunisina di volere il divorzio. È emerso dai primi accertamenti della Procura che indaga per tentato omicidio aggravato.