MAIOLATI SPONTINI– Nel tardo pomeriggio di oggi, al termine dell’interrogatorio davanti al Pm dottoressa Irene Bilotta e ai Carabinieri presso la caserma di Corso Matteotti a Jesi, il provvedimento di arresto a carico del tunisino 47enne che stamattina ha accoltellato la moglie, si è trasformato in arresto.
L’uomo, di professione operaio metalmeccanico in una ditta della Vallesina, si è avvalso della facoltà di parlare e ha cercato di rispondere alle domande del magistrato. Ha nominato come suo difensore di fiducia l’avvocato Tiziano Consoli, che è anche sindaco di Maiolati Spontini, il comune dove si è consumato il fatto. L’avvocato Consoli ha assistito il tunisino durante l’interrogatorio. «La famiglia la conoscevo – ha detto Tiziano Consoli – non era seguita dai servizi sociali, poiché entrambi lavoravano lui come operaio metalmeccanico, lei come dipendente della ditta Fileni. In passato, ma parliamo davvero di moltissimi anni fa, lui mi chiese informazioni circa le modalità della separazione, c’erano problemi con sua moglie che però erano rientrati, almeno da come mi disse qualche tempo fa quando lo incontrai a Moie. Ora quanto accaduto mi lascia perplesso, so che tra lui e la moglie vi era una situazione altalenante, una conflittualità. Insomma una situazione complessa. Forse il fenomeno è rimasto latente, finora nessun comportamento si era manifestato in maniera violenta tale da far presagire una tragedia simile».
E se il 47enne ha cercato di chiarire quanto accaduto in quei drammatici minuti nell’abitazione di via Marche, nel tardo pomeriggio è stato dichiarato in arresto con l’accusa di tentato omicidio volontario aggravato e rinchiuso nel carcere di Montacuto di Ancona. Nei prossimi giorni si svolgerà l’udienza di convalida che potrebbe però riservare un cambio del difensore. «Certamente vi è una situazione molto delicata e credo che il mio incarico presto cesserà per questioni di natura deontologica – aggiunge Consoli – la difesa deve essere neutra, mentre io sono anche il sindaco del Comune dove è successo il fatto, non posso prendere le parti di uno o dell’altro. Inoltre, da sindaco dovrò gestire eventuali provvedimenti dei servizi sociali sui figli minori della coppia». Sembra che al momento dell’accoltellamento in casa, ma non presenti al fatto, vi fossero i due figli della coppia, minorenni, che si trovavano in un’altra stanza e che sono stati affidati momentaneamente a dei parenti.