MAIOLATI SPONTINI – Villaia, Caccialepre e Re di Ras. Sono i tre vini – un Verdicchio Classico Superiore e due Rosso Piceno – della nuova gamma di Tenute Pieralisi, l’azienda agricola della famiglia Pieralisi già sul mercato con il marchio Monteschiavo. Un’evoluzione qualitativa che ha richiesto profonda competenza, duro lavoro e tantissima passione, da completare il prossimo anno con altri tre prodotti (due metodo classico di Verdicchio spumantizzato e un Verdicchio Riserva). Vini destinati all’alta ristorazione e alle enoteche, realizzati per un mercato differente rispetto a quello in cui si muovono da anni, con successo, le produzioni targate Monteschiavo. Del resto, dice l’imprenditore Gennaro Pieralisi sintetizzando la filosofia aziendale, «la civiltà umana è cresciuta all’ombra di un ulivo e con il bicchiere di vino in mano».
Questa mattina, 4 settembre 2017, nella suggestiva cantina in località Scorcelletti di Maiolati Spontini circondata dalla grande vigna di Colle del Sole, è stato presentato il nuovo corso di Tenute Pieralisi. Un’azienda nell’azienda, che due anni fa ha intrapreso il cammino verso la certificazione di agricoltura biologica con la convinzione, spiega l’amministratore delegato Andrea Pieralisi, «che il rispetto per il territorio, l’ambiente e la genuinità all’origine siano la chiave per creare un prodotto di eccellenza».
Nessun diserbante, insomma, né tanto meno fertilizzanti. Lieviti rigorosamente naturali, presi dalla buccia della stessa uva, e niente prodotti di origine animale. Un processo che caratterizzerà l’intera gamma di Tenute Pieralisi e alcune produzioni targate Monteschiavo. Tutte comunque, dal 2019, potranno avvalersi della qualificazione bio, essendo necessario un periodo di tre anni per la conversione dell’azienda. Fra le novità inoltre un olio extravergine d’oliva, il Verde di San Settimio, che sarà messo sul mercato verso la fine del mese di settembre (circa 700 bottiglie), caratterizzato dalla raccolta precoce delle olive (che sarà effettuata in questi giorni).
«Il vino, fra i prodotti più antichi dell’umanità, è buono quando le attese delle papille gustative sono soddisfatte – osserva l’ingegner Gennaro Pieralisi, presidente delle Tenute -. Ci siamo evoluti, adeguandoci ai mercati e alla concorrenza, ma mantenendo inalterata la continuità d’azione». Una giornata speciale, come afferma anche Andrea Pieralisi: «L’emozione è forte, siamo partiti da una cantina sociale e oggi siamo un’azienda agricola biologica – evidenzia l’amministrazione delegato -. Un grande orgoglio che ripaga degli sforzi fatti. La dimensione umana di questo settore, che nonostante il progresso, deve comunque fare i conti sempre con i tempi dell’agricoltura e del buon Dio, è forse l’aspetto più bello». Una evoluzione suggerita dal direttore commerciale, Davide Orrù, ma resa possibile dal team di enologi guidato da Carlo Ferrini, fra i migliori dieci al mondo, e da Simone Schiaffino. Sono felicissimo di essere in questa azienda, abbiamo fatto squadra realizzando un cambiamento pazzesco – riferisce Ferrini -. Prima si puntava sulla quantità, adesso sulla qualità, ottenendola lavorando a fondo su ciascuna zona in modo da valorizzarne le caratteristiche». E i risultati sono arrivati. «Siamo orgogliosi dei nuovi prodotti», afferma Schiaffino.
Cinque gli ettari dedicati a questa tipologia di Verdicchio, che si sommano agli altri cinque complessivi di Rosso di Montepulciano e Sangiovese. 6.000 le bottiglie prodotte per Villaia e Caccialepre, 3.000 quelle del top di gamma Re del Ras. Come detto, il core business dell’azienda resterà il marchio Monteschiavo, affiancato appunto da una produzione d’eccellenza firmata Tenute Pieralisi da ultimare il prossimo anno.