Jesi-Fabriano

Termoforgia, Quarisa: «Conto nei playoff»

Veneziano, centro di 204 cm, il nuovo aurorino arriva dopo l'esperienza di San Severo con allenatore Piero Coen. «Per me è stato molto importante, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo e fatto diventare un giocatore completo. Non voglio fargli fare brutta figura».

Andrea Quarisa

JESI – «Di obiettivi con la società non ho ancora parlato. Ma posso dire che in sette anni di serie B ho sempre fatto i playoff: e che spero di arrivarci anche in A2 con Jesi. Anzi, ci conto assolutamente». Andrea Quarisa, centro di 204 cm per 109 kg, classe 1992, scende dalla sua Venezia, dove sta ricaricando le pile, alla sede aurorina di via Martiri della Libertà per presentarsi al suo nuovo pubblico. Arriva con referenze molto importanti, rilasciate da Piero Coen, prima giocatore simbolo della Sicc Jesi salita in A2 e poi anche allenatore sulla panca dell’Aurora, che l’ha avuto come giocatore a San Severo. «Coen- dice Quarisa- mi ha spiegato che qui avrei trovato un bell’ambiente, un allenatore molto bravo a lavorare coi giovani e spazi per esprimermi. Lui per me è stato molto importante. In un anno e mezzo a San Severo mi ha aiutato dentro e fuori dal campo, mi ha aspettato dopo il mio infortunio, mi ha fatto diventare un giocatore completo. Non voglio fargli fare brutta figura, o si arrabbia. Non è un caso se, finita la presentazione, mi vedrò con lui che mi farà conoscere un po’ questa zona».

Quarisa fra l’addetto stampa e il direttore sportivo dell’Aurora, Paolo Rosati e Federico Ligi.

Nella nuova Aurora, Quarisa completerà il reparto lunghi con Rinaldi e Ihedioha. «Contro Ihedioha ho giocato. Anche con un altro mio prossimo compagno, Marini, sono stato avversario- dice il neo arancioblu -, vengo da sette anni di B e uno di A2 Silver, ma con poco spazio a diciannove anni, a Casalpusterlengo: questo campionato di A2 devo conoscerlo ma so che ci saranno squadre di blasone come Treviso dove sono cresciuto come giocatore, Fortitudo Bologna, Udine. Realtà che meritano il palcoscenico della A. L’Aurora per me è un punto d’arrivo e di partenza: perché la A2 per me è stato un grande obiettivo per il quale ho lavorato sodo nei due anni a San Severo e perché ora, a 25 anni, in questo campionato spero di affermarmi. A livello tecnico di me preferisco parlino gli altri: io posso dire che mi piace dare tutto e garantire il massimo del sacrificio».

Racconta il direttore sportivo aurorino Federico Ligi: «Quando presi Maganza, mi dissero “avresti dovuto prendere Quarisa, è più forte”. Ora è qui, dove Maganza ha fatto bene e se lui farà altrettanto saremo felici e se farà di più è ancora meglio. Ci serviva un lungo che potesse giocare in coppia sia con il 4 sia con il 5. Per questo non abbiamo tenuto Janelidze, ci serviva maggiore presenza a rimbalzo e in difesa».