JESI – Alla manifestazione di domani (sabato 10 febbraio) a Macerata ci saranno gli anarchici di Pesaro, Fano, Chiaravalle e Jesi, ribadiscono l’adesione anche lo Spazio Comune Tnt Jesi, l’ambasciata dei diritti Jesi, la Polisportiva Ackapawa e Ya Basta Marche.
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Ribadiamo con forza la necessità di essere in piazza sabato a Macerata – scrive il Tnt jesino – Ci saremo perchè quello che è avvenuto il 3 febbraio è il frutto di un clima di odio e paura che monta da anni, legittimato e mediatizzato ad ogni livello. Non solo Macerata ci guarda, ma il Paese intero da cui, sin da sabato scorso, arrivano le adesioni dei tantissimi che credono che una risposta netta e di massa a ciò che sta accadendo non sia più rimandabile. Non accettiamo l’equiparazione tra fascismo e antifascismo, razzismo e antirazzismo. Non accettiamo il tentativo di creare un clima di tensione per tenere le persone a casa. Non accettiamo le minacce del ministro Minniti».
L’appuntamento è a Porta Valle alle 13.30, invito esteso a «tutti coloro che sentono che ai valori dell’antifascismo non possano essere precluse le strade delle nostre città ad unirsi a noi. Mettiamo a disposizione dei posti in auto per chi avesse difficoltà a spostarsi. Il concentramento della manifestazione è a Macerata alla stazione ferroviaria alle 14e30. Non è il momento di stare a casa. Non basta esprimersi sui social. Sono in gioco le nostre libertà fondamentali».
Confermano la presenza con un comunicato unitario gli anarchici di Jesi, Chiaravalle, Ancona e della sezione “Silvia Francolini” di Fano: «Saremo a Macerata a dimostrare la nostra contrarietà alla violenza fascista che vede quotidianamente la legittimazione politica e mediatica dell’odio razzista e della provocazione squadrista. Sui social si sono moltiplicati gli atti di solidarietà verso lo stragista che ha ferito sei persone. Nelle città imperversano episodi di intolleranza. Consideriamo importante non arrendersi al fascismo. Rifiutiamo la guerra fra poveri, fra italiani ed immigrati oggi come fra Nord e Sud ieri, e siamo contro la guerra di classe operata da padronato, finanza, e complicità politiche ed istituzionali (tutte). Siamo in piazza per la solidarietà sociale, la libertà e l’uguaglianza nelle diversità». Conferma la partecipazione anche Jesi in Comune: «Gli unici dubbi sono relativi a come è stata gestita la vicenda ma i valori per cui si manifesta sono le nostro programma».