Jesi-Fabriano

Torre Erap, Bacci: «Attendo ancora alternative serie e percorribili»

All'indomani della partecipata assemblea pubblica sul progetto di realizzazione del nuovo palazzo di via Tessitori, che continua ad alimentare polemiche, il Primo Cittadino sollecita comitati e oppositori a indicare «soluzioni tangibili»

Il sindaco di Jesi Massimo Bacci

JESI – «Resto aperto ad ascoltare proposte serie, concrete e tangibili per valutare soluzioni alternative al nuovo palazzo di via Tessitori. Io non le ho trovate. Se qualcuno le ha, ben vengano. Siamo qui». All’indomani dell’infuocata assemblea pubblica sulla cosiddetta “torre Erap”, contestata dai residenti del quartiere di San Giuseppe, dalle forze di opposizione e da alcuni comitati cittadini, il sindaco Massimo Bacci ribadisce il proprio punto di vista, ovvero che «tornare indietro non si può essendo da tempo concluso l’iter». Ma la polemica non si placa.

«Nonostante i numerosi interventi da parte di cittadini, associazioni, comitati, forze politiche, ex sindaci, oltre che da parte nostra, tutti finalizzati in maniera univoca a suggerire l’unica possibile soluzione di buon senso, ovvero l’apertura di un tavolo tra Comune, Erap e Regione per rinegoziare un’operazione urbanistica dannosa per la città – evidenzia il meetup Spazio Libero -, il Sindaco ha dichiarato definitivamente che non si muoverà assolutamente in tal senso, rinunciando di fatto al suo ruolo e alle sue responsabilità politiche, a questo punto gravi ed evidenti. Le affermazioni fatte da Bacci in campagna elettorale, durante la quale si è ripetutamente detto contrario alla costruzione del palazzone, oggi appaiono perciò semplici dichiarazioni di facciata, alle quali non farà seguire alcuna azione politica coerente. Non possiamo non prendere atto della chiusura totale da parte di Bacci, che, alla faccia della discontinuità, intende portare a termine questo grosso errore concepito dalle passate amministrazioni. Se sarà necessario, quindi, noi non avremo problemi a percorrere anche altre strade per provare a riqualificare il quartiere, adottando tutti gli strumenti che riterremo opportuni per bloccare un ulteriore consumo di suolo».

Il meetup ritorna inoltre sullo scambio di accuse, andato in scena martedì scorso a palazzo dei Convegni, fra il loro rappresentante Ruggero Fittajoli e il sindaco Bacci, il quale lo ha invitato apertamente a rivolgersi al Tar, evitando le diffide, se pensa che il Comune abbia compiuto illeciti. «Sinceramente ci appare quanto meno grottesco che un Sindaco, di fronte ad una problematica così sentita da un’intera comunità, come soluzione suggerisca (o addirittura tenti di imporre) ai cittadini di andare in Tribunale e fare causa al Comune che lui stesso amministra, o altrimenti debbono tacere – evidenzia sempre Spazio Libero -. La libertà di espressione e la partecipazione democratica alle decisioni amministrative devono prevalere su ragionamenti del genere. Probabilmente, studiando le carte, abbiamo messo il dito nella piaga, altrimenti una reazione del genere apparirebbe inspiegabile».

La platea dell’assemblea a palazzo dei Convegni a Jesi sulla torre Erap di via Tessitori

Dice la sua anche Andrea Binci del Pd: «Bacci continua a dare la colpa alle amministrazioni precedenti – osserva l’esponente democrat -, ma lui amministra da cinque anni e l’ha persino definito strategico il progetto (come rivelato da Agnese Santarelli di Jesi in Comune ndr.). Un piano di recupero datato, che quando è stato concepito aveva un senso. Ci dica quali azioni ha messo in campo durante il suo mandato per scongiurare la realizzazione del palazzo Erap. Ci fa comunque piacere che parli di riqualificazione, confermando che quanto era stato pensato dai predecessori non era sbagliato.  Vorremmo inoltre capire perché sul chiostro di Sant’Agostino si è trovata un’alternativa con l’Erap, mentre per via Tessitori non è percorribile».

A difesa dell’amministrazione si schiera Jesiamo: «Facile ora puntare il dito verso chi attualmente amministra, troppo facile non chiamare in causa chi quel progetto lo ha voluto, 15 anni fa, promettendo una riqualificazione e lasciando invece solo problemi e soldi per strada. Il dito va puntato contro chi per anni ha speso – non investito – denaro pubblico senza realizzare nulla, confidando che dividendo il danno per molti sarebbe stato comunque un danno sopportabile, un modo di fare e amministrare molto lontano da una idonea gestione pubblica – scrive il movimento di maggioranza -. Sono le stesse persone che oggi prendono le parti dei cittadini delusi ed amareggiati invocando giustizia, e chiedendo responsabilità e soluzioni altrui. Soluzioni alternative alla costruzione? Con chiarezza esprimiamo la non possibilità di trovarle senza dover incappare in una possibile controversia riguardante un danno erariale – di cui sarebbero gli stessi cittadini a subirne le conseguenze – o procedimenti in cui incorrano responsabilità per gli attuali amministratori; può anche non piacere ma l’iter burocratico per la costruzione dell’immobile seppur lungo, ha avuto una sua regolarità tecnica che ora non lascia molti scenari aperti confrontandosi inoltre due enti pubblici. Non lasceremo indietro la questione della riqualificazione del quartiere, come sta già a dimostrare lo studio di una variante al PRG che modifichi l’attuale destinazione edificatoria della zona Campo Boario in maniera da impedire nuova cementificazione nell’area, oltre che puntare con un occhio di riguardo al problema della sicurezza».

Bacci stesso ha anticipato che per “compensare” il nuovo palazzo di sette piani (30 appartamenti) è intenzionato a studiare una riqualificazione complessiva dell’area relativamente al verde, ai parcheggi, alla viabilità, ipotizzando pure il trasferimento della Polizia Municipale al piano terra della stessa torre Erap.

Assemblea a palazzo dei Convegni a Jesi sulla torre Erap di via Tessitori (da destra il sindaco Massimo Bacci, il presidente del consiglio comunale Daniele Massaccesi, la dirigente Francesca Sorbatti e Maurizio Urbinati dell’Erap)

«Restiamo in attesa di suggerimenti concreti, realizzabili – rimarca il sindaco Bacci -. Il Comune non può certo risarcire 3 milioni di euro a Erap e Regione e rischiare una causa per danno erariale ed i rischi connessi ad un appalto in fase avanzata, il cui iter è ultimato da tempo. Attendevamo proposte alternative, ribadisco, serie e tangibili, a coloro che chiedono di tornare indietro. Non sono arrivate e non credo che le questioni si risolvano insinuando illeciti da parte del Comune. Se qualcuno pensa siano stati commessi, comunque, si rivolga ai giudici e se ne assuma la responsabilità. Da parte nostra abbiamo fatto approfondimenti, abbiamo chiesto pareri tecnici e di strade alternative non ne abbiamo trovate. Se qualcuno le ha è ora di formalizzarle. Restiamo disponibili a lavorare, assieme ai cittadini stessi, per migliorare la vivibilità della zona».