JESI – Torre Erap, i controlli della Guardia di Finanza in Comune sono «un atto dovuto». A dichiararlo, oggi in consiglio comunale, il sindaco Massimo Bacci. Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle hanno infatti acquisito la documentazione riguardante il palazzone popolare che l’ente per l’abitazione pubblica realizzerà in via Tessitori. «La richiesta della Finanza è legata a un esposto e non al ricorso al Tar del comitato – ha evidenziato Bacci -. Non vi è stato alcun sequestro e ad oggi non ci risulta alcun procedimento pendente».
Era stata la stessa amministrazione comunale a rendere nota la notizia. Informiamo – si leggeva qualche giorno fa in una nota arrivata dal Municipio – che la Guardia di Finanza, per conto della magistratura, ha chiesto agli uffici gli atti relativi al permesso a costruire del palazzo Erap di via Tessitori. Gli atti sono stati regolarmente consegnati». Un passaggio non legato al più recente ricorso al Tar presentato, a firma di un privato cittadino residente nell’area, contro il permesso a costruire rilasciato dal Comune lo scorso agosto. Ci sarebbe invece, a monte della visita delle fiamme gialle in Comune, un precedente esposto alla magistratura ordinaria da parte dei comitati che, con forza, si sono opposti in questi anni all’idea di un nuovo palazzone nel quartiere San Giuseppe
Sempre a proposito di immobili, due classi della scuola di Santa Maria del Piano saranno dislocate nel nuovo plesso che sorgerà, entro un paio di anni, al posto del decadente edificio dell’ex Crt al Verziere. È stato il sindaco ad annunciarlo. Alla Regione Marche sono stati destinati più di 4 milioni di euro dei quali un milione e 100 mila il finanziamento alla proposta presentata dal comune di Jesi, su un importo totale di lavori pari a un milione e 300 mila euro (la differenza la mette il Comune). A carico del Municipio la cessione gratuita dell’area, le spese per la demolizione, le indagini specialistiche, la progettazione, gli arredi e la gestione.
La scuola occuperà complessivamente un’area di 920 mq – più grande dell’edificio attuale – su seimila complessivi, e sarà tutta su un piano, facilmente accessibile, senza scale, né barriere architettoniche, proprio per rispettare gli standard ministeriali previsti. Sarà destinata a 130 alunni, suddivisi in 4 sezioni di scuola d’infanzia e un nido per 30 bambini. Ci saranno anche una piscina interna e un giardino d’inverno. Prevista anche la possibilità di utilizzo come spazio polivalente per servizi aperti nel territorio durante tutto l’anno. L’area intorno sarà risistemata per lo sviluppo dell’educazione senso – motoria (giardino didattico, orto) e messa a disposizione dei residenti del quartiere.