Jesi-Fabriano

Torroni, bowls e chips: questo sarà un Natale dolcissimo con le creazioni della “Dolcevita”

Tante novità per il Natale alla "Dolcevita"di Viale Don Minzoni 1, a Jesi: torroni, chips, bowls e cioccolatini per un dono speciale

Luigi Loscalzo dietro il bancone della sua pasticceria

JESI – Che Natale sarebbe senza torrone? O senza la tentazione del cioccolato, che ci consola e ci fa sentire coccolati? È al lavoro da giorni, instancabile anche nelle idee, il maitre chocolatier Luigi Loscalzo. Alla sua “Dolcevita” di viale don Minzoni 1 fervono i preparativi per un dolcissimo Natale fra tradizione e innovazione. Cosa bolle in pentola? «Ci sono sempre idee nuove per rendere le festività più golose e anche originali, visto che il cioccolato è gettonatissimo anche come dono – spiega Luigi Loscalzo che dell’arte di lavorare il cioccolato ha fatto una tradizione familiare – per questo Natale sto preparando diverse tipologie di torrone, dal classico al cioccolato fondente al 70% con le nocciole a quello ripieno con crema di cioccolato bianco e cocco sovrastato da scaglie di mandarino…». Tra i gusti che vanno per la maggiore, anche il morbido al caffè illy e mandorle, il super-fondente con quinoa e mix di semi o quello al rhum con granella di nocciole.

Il maitre chocolatier Luigi Loscalzo con i suoi dolci capolavori

C’è da perderci la testa, anche solo a ricordarli tutti. Più facile il ventaglio dei super-classici: gianduja, latte e fondente con pasta di nocciole del Piemonte, lo sbriciolato al gianduja. Ma siccome che al cuor non si comanda, il maestro Loscalzo ha pensato proprio a tutti, pure a chi il torrone lo ama ma non può mangiarlo perché bisticcia con la glicemia. «Ci sono tante persone che amano la tradizione del torrone ma per via del diabete non possono concedersi questa coccola – spiega – per loro ho il torrone senza zucchero: stessa golosità del cioccolato al latte o fondente ma al maltitolo. È giusto che sia festa per tutti». Non solo torrone, però. Il nostro “alchimista” del cacao non tiene a freno le idee. E se le sue formidabili chips al cioccolato o le praline sono il regalo azzeccato tutto l’anno, a Natale si vestono di fiocchi per essere portate sulla tavola delle feste insieme all’originalissimo Paesaggio di Pandoro. «Si tratta della Natività riprodotta con il pandoro – spiega ancora Luigi Loscalzo – e con cioccolato gianduja al latte, al pistacchio e fondente. Un’idea gettonatissima per i regali di Natale, così come tanti prenotano il mio classico Pandoro ripieno al semifreddo, che preparo con crema chantilly e cioccolato».

Tra le novità però ce n’è una tutta Made in Usa, che il maitre chocolatier jesino ha voluto sperimentare per i teenagers della gen Z, quelli che fanno colazione con lo smartphone in una mano e la tazza del latte nell’altra. Per loro, direttamente da Instagram, sbarcano le “magic bowls”: buone, buonissime e soprattutto…belle, ideali per una colazione di Natale super-instagrammabile! «Sono l’idea del momento per i ragazzi attivissimi sui social – ci racconta Luigi Loscalzo – si tratta di una boule di cioccolato con all’interno i marshmallow, per una cioccolata calda diversa dal solito. Quando la magic bowls di cioccolato – al latte o fondente – si scioglie, libera i coloratissimi marsmallow».

Per restare fedeli alla tradizione (e al territorio) non si sbaglia mai con una scatola di cioccolatini. Alla “Dolcevita” anche le pepite di cioccolato raccontano storie di tradizioni, appartenenza territoriale, eccellenze e personaggi nati tra queste colline… «I cioccolatini della Dolcevita sono alternativi e territoriali», conferma Luigi Loscalzo, che ce li illustra in rapida-peccaminosa successione: «abbiamo “Infinito” dedicato a Giacomo Leopardi con il suo cioccolato aromatizzato all’alloro (per evocare la siepe dell’infinito di Recanati dove visse) e agli agrumi con un chiaro rimando a Napoli dove trascorse gli ultimi anni di vita; poi “Federico II” un omaggio all’imperatore nato a Jesi con cioccolato che sposa sesamo e datteri di rimando ai suoi itinerari tra il sud Italia e l’oriente. In “Vallesina” il cioccolato si mescola al Verdicchio, alla canapa e alla sapa; in “Visciola” il cacao si sposa con una gelatina alla visciola di Vignamato…un omaggio alla nostra terra, ai suoi frutti e alle sue tradizioni anche culturali».