Jesi-Fabriano

“Tosca”, in scena al Teatro Pergolesi l’opera Pucciniana dal fascino eterno

Presentata l'opera "Tosca" che chiude il cartellone della Stagione lirica di tradizione del teatro Pergolesi di Jesi

JESI – La conclusione della 55esima Stagione Lirica del teatro di tradizione “G.B.Pergolesi” è in grande stile: chiude con “Tosca”, l’opera di Puccini dal fascino eterno. Una regia cinematografica, minimale, ma nel segno della tradizione per la regia di Paul Emile Fourny e la direzione di Nir Kabaretti. Giovedì 15 dicembre, alle ore 16, su il sipario per l’anteprima giovani, poi le due recite: la prima, venerdì sera (16 dicembre alle 20,30) e la replica domenica 18 dicembre (ore 16). Rappresentata per ben 15 volte al Pergolesi, l’ultima delle quali nel 2014, “Tosca” torna ad affascinare con la sua magia, la storia di amore e morte, la suadente bellezza della musica. Oggi alle Sale Pergolesiane del massimo jesino, la presentazione dell’opera alla presenza del cast.

Apre le danze il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, nella doppia veste di presidente della Fondazione Pergolesi Spontini. «Concludiamo con una produzione importante un cartellone di opere classiche e popolari – dice il sindaco – ma che ha guardato all’innovazione e al contemporaneo. Sono felice di aver offerto una bella proposta alla città. Avere la lirica al nostro teatro di tradizione, significa avere anche maestranze e produzioni artigianali di grande qualità realizzate nei laboratori della Fondazione Pergolesi Spontini. Il nostro impegno è quello di cercare sempre di coniugare la tradizione ai linguaggi innovativi». Molte delle scene della Stagione lirica sono state realizzate in casa e la stessa “Tosca” è una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini con allestimento dell’Opéra-Théatre de Mertz Metropole. «Tosca, nel cartellone della 55esima Stagione lirica del teatro Pergolesi, chiude la rassegna – fa sapere l’assessore alla Cultura Luca Brecciaroli in un messaggio – ma mi preme far sapere che domenica la recita sarà accessibile anche a un pubblico di non vedenti/ipovedenti e non udenti/ipoudenti grazie alla collaborazione con Ali-Accessibilità lingue inclusione e alla consulenza scientifica della professoressa Elena Di Giovanni (Università degli studi di Macerata). Un traguardo di civiltà importante». Educational partner, TreValli cooperlat rappresentato da Andrea Vallesi che ha portato il saluto del presidente, sottolineando l’impegno della cooperativa a sostenere la Stagione lirica per la sua mission di cultura musicale e teatrale rivolta alla comunità.

La conferenza stampa di presentazione dell’opera.

Entusiasta anche il Direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini Lucia Chiatti: «Il progetto di accessibilità e di inclusione sociale, testato lo scorso anno con l’opera-tango “Maria de Buenos Aires”, per questa rassegna teatrale si ripete con “Tosca” nella recita di domenica pomeriggio. Un progetto di inclusione sociale che diventa più strutturato, in modo triennale, grazie al sostegno della Regione Marche. Gli spettatori iscritti al progetto, alle 14 parteciperanno al percorso inclusivo multisensoriale dietro le quinte con il regista e con i Pueri Cantores “Zamberletti” di Macerata, e alle 16 allo spettacolo con audiodescrizione e sopratitoli, servizio di audio introduzione e video descrizione in Lis-Lingua dei segni. Sarà il primo passo di un percorso più articolato che avrà il suo massimo sviluppo nella stagione lirica 2023, quando tre titoli d’opera saranno accessibili. L’iniziativa si realizza infatti nell’ambito del progetto regionale “Marche for all-IV linea progettuale: percorsi di arte e spettacolo. Per un turismo culturale dei disabili sensoriali” di cui sono partner il Comune di Jesi (ente capofila), Fondazione Pergolesi Spontini, Associazione Arena Sferisterio e Fondazione Rete Lirica delle Marche con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministro per le disabilità, il co-finanziamento della Regione Marche in collaborazione con Museo Tattile statale Omero di Ancona, Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus Aps Marche ed Ente nazionale sordi onlus Marche. Il progetto – spiega ancora Lucia Chiatti – “Percorsi di arte e spettacolo” vuol mettere a sistema e strutturare le esperienze già esistenti attraverso la creazione di pacchetti turistici collegati ai percorsi museali e servizi di accessibilità per disabili sensoriali abbinati alle Stagioni liriche di Jesi, Macerata, Fano, Fermo ed Ascoli Piceno fino a marzo 2024».

Poi sull’opera di Puccini: «Di “Tosca” colpisce che vengano ospitati tanti artisti in palcoscenico, in buca l’orchestra al completo, il coro Lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” e il coro di voci bianche “Pueri Cantores Zamberletti” di Macerata che arricchisce e completa tante delle nostre produzioni». Quindi una riflessione sul pubblico: «Anche il loggione è pieno, il teatro è full. L’operazione di miscelare tradizione e innovazione è vincente. Abbiamo visto venire a teatro un pubblico nuovo, fatto di giovani – dai 30 ai 50 anni – che magari ha partecipato al percorso “Essere spettatori”, diventando parte del teatro stesso. Analizzando gli incassi del Festival Pergolesi Spontini e della Lirica di quest’anno, i dati sono vicinissimi a quelli del 2019 con una risposta importante del pubblico – tramite biglietti e abbonamenti – anche grazie a Tosca, che ci incoraggia ad andare avanti con fiducia».

Il pubblico è tornato a teatro dimostrando che «coniugare innovazione e tradizione è possibile in una stagione lirica – sottolinea il direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini Cristian Carrara – e chiudiamo questa rassegna con un grande titolo; la splendida Tosca di Puccini è il modo migliore per regalare al pubblico a ridosso di Natale un grande classico e per ricominciare un percorso artistico che finora ci riempie di soddisfazione».

Entrando nella parte artistica dell’opera che certamente incanterà il pubblico jesino, grande entusiasmo da parte di Nir Kabaretti, direttore dell’opera e al suo debutto jesino. «La collaborazione tra Italia e Francia è meravigliosa nel segno di questa opera amatissima – spiega – Puccini col suo genio sapeva dare una musica speciale a ogni personaggio, a ogni momento clou della recita. L’emozione del genio musicale di Puccini arriva subito al cuore. Fare “Tosca” in Italia con un cast italiano è quanto di meglio un direttore possa chiedere, sebbene sia un’opera rappresentata in tutto il mondo e capace di suscitare sempre grandi emozioni». Felice il ritorno al Teatro Pergolesi di Jesi di Paul Emile Fourny (regista e direttore del Metz Metropole). «Un piacere lavorare di nuovo a Jesi – ha detto – per questa “Tosca”, opera conosciuta in tutto il mondo, vorrò fare la storia di Tosca come va fatta…senza innovazioni ma nel segno della tradizione. Non volevo trasporre l’azione di Tosca ai giorni nostri, siamo all’inizio dell’Ottocento sia in termini di scenografie che di costumi. D’altra parte, non volevo una scenografia pesante e imponente che schiacciasse l’intimità esistente tra i protagonisti. Ecco perché abbiamo usato proiezioni video che evocano metaforicamente i diversi luoghi della trama, inoltre il ritmo dell’azione e le emozioni suscitate dall’opera prefigurano un’altra arte nascente, il cinema! Inoltre – aggiunge – essendo uno spettacolo intimo, l’opera più teatrale di Puccini, che si svolge tra quattro protagonisti principali che muoiono tutti di morte violenta nell’arco di 24 ore, con un destino sfavorevole per loro che ho voluto mettere in scena ponendo accanto a ciascuno di loro un angelo custode che osserva il corso delle cose ma non lo cambia, la loro morte è inevitabile…». I costumi sono di Giovanna Fiorentini. «Costumi ottocenteschi, essenziali anche nei colori – spiega la costumista – che tendono a far emergere i quattro protagonisti che hanno 4 angeli vestiti come loro».

Tosca e Mario Cavaradossi


Il cast: nel ruolo principale di Floria Tosca troviamo il soprano Francesca Tiburzi, il pittore Mario Cavaradossi è il tenore Raffaele Abate, il Barone Scarpia Devid Cecconi. Cesare Angelotti/un carceriere Alessandro Della Morte, mentre nel triplice ruolo di sagrestano, Sciarrone e un gendarme vedremo lo jesino Giacomo Medici. Spoletta è Orlando Polidoro e Petra Leonori sarà un pastore. «A Jesi si lavora benissimo e si mangia benissimo – racconta Francesca Tiburzi (Tosca) – anche mio nonno era marchigiano quindi torno alle origini. Tosca è la donna assoluta, una delle più belle eroine della storia della lirica. È un personaggio perfetto, per me Tosca è il secondo atto nel rapporto con Scarpia e il potere. Ci conquista perché è un’opera che non muore mai, è quella che ho eseguito di più in assoluto ma ogni volta mi ritrovo a capire particolari in più. La regia è molto pulita, essenziale, lascia spazio alla musica di Puccini, splendida. Un cast meraviglioso». «Mario prima del 14 giugno 1800 è un artista che appoggia i moti rivoluzionari romani – presenta il suo personaggio Raffaele Abete (Mario Cavaradossi) – ma non è un rivoluzionario. Vuol giocare a fare la rivoluzione, ma non sa che poi si rischia la vita. Nel terzo atto, in “E lucean le stelle” si concentrano le emozioni dei suoi sogni, del rimpianto… col regista abbiamo fatto un gran lavoro di contrasti, di accentuare le emozioni tra la vita e la morte che sottende i quattro personaggi in tutta l’opera. L’allestimento è minimal ma assolutamente efficace anche grazie ai quattro angeli e alla musica che oscilla tra morte e presagio, che spoglia il finale».

«Puccini voleva chiamare la sua opera “Scarpia” – Devid Cecconi (Scarpia) -poiché è il personaggio chiave con tutti i suoi cambi di umore e di emozione a ogni aria. Ogni parola devi far vedere ciò che non c’è attorno a te e la musica lo materializza. Una gran bella compagnia e una regia fresca, pulita, che sottolinea la musica di Puccini». Jesino doc il baritono Giacomo Medici (sagrestano, Sciarrone, un gendarme): «ho già collaborato in “Carmen” con il maestro Fourny. Sono autoctono, nato a Jesi e torno sempre volentieri nella mia città e nel mio teatro». Anche Tosca come ogni opera della Stagione lirica è stata accompagnata dalle composizioni floreali di Miriam Montemarani con la sua interpretazione del titolo.

Una foto di scena
Un momento di scena