Jesi-Fabriano

Tragedia di Serra San Quirico, i testimoni: «Sentivamo le urla dal canale, poi più nulla»

Le testimonianze choc delle persone residenti nella zona che per prime sono intervenute a prestare soccorso

SERRA SAN QUIRICO – «Eravamo in casa, era buio, aveva piovuto tutto il pomeriggio. Abbiamo sentito un forte rumore, così ci siamo affacciati. E poi le urla, provenire dal canale. Siamo andati a vedere, poi più niente…». E’ la testimonianza agghiacciante di chi c’era, ieri sera 10 ottobre, in località Sant’Elena, alle spalle dell’antica abbazia e a ridosso di quel canale della morte. Lo hanno ribattezzato così, perché negli anni ha inghiottito la vita di quattro persone. E diverse auto. Il canale in cui hanno perso la vita Cinzia Ceccarelli e Sabina Canafoglia, colleghe di lavoro dell’Elica finite con la loro auto nel canale. Altri due colleghi che viaggiavano con loro sono sopravvissuti.

«Vent’anni fa proprio laggiù – ci indicano qualche centinaio di metri di distanza dal punto in cui la Polo con i quattro operai Elica s’è arenata – una tragedia analoga. Due persone morte affogate dopo essere finite dentro al canale con la macchina. E in questi anni sai quante ne sono finite dentro? Anche l’estate scorsa s’è sfiorata la tragedia di nuovo, una vettura con quattro ragazzi a bordo. Meno male che il canale era in secca. Quante altre ne devono accadere prima che si metta un guard-rail?». I residenti hanno paura. Lungo la zona di Canale Sant’Elena, una scorciatoia che collega Mergo alla strada provinciale 9 e quindi a Jesi, di incidenti ne sono già successi. E pure di tragedie come quella di Cinzia Ceccarelli e Sabina Canafoglia, le due donne morte ieri intrappolate nella loro auto finita dentro al canale. «Quando ci siamo avvicinati alla rete di protezione del canale abbiamo visto una macchina sottosopra – dicono ancora sotto choc – abbiamo chiamato, ma non rispondeva più nessuno e abbiamo capito che era troppo tardi. Poi, una vocina flebile è arrivata da una zona buia del fiume, abbiamo visto una donna poverina, aggrappata ai rovi. L’abbiamo tirata su con una corda, aiutati da altre persone (i colleghi di Elica sopraggiunti pochi istanti dopo) e dai vigili del fuoco. Era viva, ma ferita gravemente».

Lutto all’Elica di Fabriano

I colleghi dello stabilimento Elica che, incolonnati uscivano dal lavoro e percorrevano lo stesso tratto, hanno assistito alla scena e sono intervenuti a prestare soccorso. Oggi lo stabilimento è chiuso per lutto. I dirigenti e la proprietà hanno contattato i familiari delle vittime per portare la loro vicinanza. Nel corso del sit-in di questa mattina alle 11 nella zona, per affrontare le problematiche di interesse sindacale, saranno ricordate Cinzia e Sabina. Si parlerà anche degli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro e negli spostamenti verso il posto di lavoro. «Siamo tutti sconvolti – dice Andrea Novelli direttore di stabilimento Elica – erano da poco usciti da lavoro e stavano tornando a casa, passano sempre tutti da qui per evitare il traffico della statale, il semaforo e il sottopassaggio…che dispiacere. Siamo vicini alle famiglie con tutto il cuore».

Il recupero delle vittime
Il trasferimento delle salme alla casa funeraria