JESI – L’attenzione all’altezza, per chi vuole avventurarsi nel sottopasso ferroviario di via Marconi, è determinante per non rimanervi incastrati prima e intrappolati poi.
Senza che si abbia possibilità, per i malcapitati, di risolvere la situazione se non intervengono, per l’ennesima volta i Vigili del Fuoco.
Ma questa attenzione non sembra essere in primo piano quando si arriva ad affrontare quel tratto di strada cittadina.
A ieri sera, 25 ottobre, infatti, risale l’ultimo intervento in ordine di tempo, effettuato dai pompieri, per tirare fuori la “vittima” preferita del sottopasso: il camper.
Quando ci si accorge che l’altezza del proprio mezzo è superiore a quella del passaggio, vale a dire 2,30 metri, è sempre troppo tardi. Già il danno è fatto, e per alcuni anche ingente.
Perché viene a crearsi troppo spesso questa situazione? Oltre al fatto che, evidentemente, c’è chi sbaglia i calcoli, – anche perchè la rampa in discesa da ambo le parti inganna sull’effettiva altezza del sottopasso ” a occhio” – va messo in rilievo che la segnaletica non ci sembra disposta in modo tale da essere immediatamente letta, “colpendo” la vista e l’attenzione, appunto, di chi si trova a condurre tale mezzo.
Per chi esce da Jesi, nella parte di carreggiata interessata, c’è il segnale di divieto di transito per i mezzi con altezza superiore a 2,30 metri e quello luminoso disposti all’angolo di un palazzo.
Non sarebbe male prevedere almeno una segnaletica orizzontale per “ripetere” l’avviso. Idem dall’altra parte, in entrata, con un unico segnale a 50 metri.
Mentre, poi, qui il divieto viene ripetuto all’imbocco nella parte superiore della struttura, che reca evidenti segni di “incocciate” da parte dei mezzi, dall’altra parte non è la stessa cosa. Non c’è più nulla. Se non, anche qui, le “impronte” di quanti, sfortunati, non sono riusciti a passare.
E tra questi, va detto, c’è chi sta provando a farsi rimborsare dall’assicurazione mettendo sotto accusa proprio la segnaletica non adeguata.
Non più di un anno fa c’erano i pannelli flessibili che, urtando il veicolo, avvisavano il conducente, in quel momento magari distratto, prima che si infilasse in una situazione irreversibile.
Adesso non ci sono più neanche quelli. Spetta all’Area servizi tecnici del Comune, se si riterrà necessario intervenire, provvedere.