Jesi-Fabriano

Trasparenza e Diritti: «I redditi di centinaia di ricoverati non bastano a coprire le rette»

«Nessuna risposta è stata data. Un silenzio che induce a pensare che il presidente Ceriscioli non manterrà la promessa neanche nel 2017P», dice l'ente che chiede delle risposte da Palazzo Raffaello

ANCONA – La Campagna “Trasparenza e diritti”  torna a chiedere con forza alla Regione l’attivazione del Fondo di Solidarietà.

«Ripetute, in questi ultimi mesi, sono state le richieste – fanno sapere per la Campagna “Trasparenza e Diritti” – di avere conferma del finanziamento 2017. Nessuna risposta è stata data. Un silenzio che induce a pensare che il presidente Ceriscioli non manterrà la promessa neanche nel 2017». La Campagna evidenzia che, nonostante la mancanza di dati «mai forniti dalla Regione Marche» sono stimabili in alcune centinaia «gli utenti e le famiglie ricoverate in residenze per cui a partire dal gennaio 2015 sono scattate compartecipazioni alla spesa pari a 1100-1300 euro mese. Il Fondo sarebbe dovuto intervenire a sostegno di questi utenti in tutti quei casi (la stragrande maggioranza) in cui i loro redditi non fossero stati sufficienti a coprire il costo delle rette».

Quello che denuncia la Campagna è che la Regione aveva deciso di istituire il Fondo di Solidarietà «impegnando per lo stesso, già dall’anno 2017 in sede di prima variazione di bilancio, la somma di 2 milioni di euro». La giunta regionale aveva quindi deciso di andare incontro alle famiglie bisognose colmando, attraverso il Fondo, quella differenza di quota che in base alla legge nazionale dovrebbe essere versata dal cittadino. La differenza sarebbe poi stata rimborsata attraverso i comuni.

“Trasparenza e diritti” rappresentata da Roberto Frullini e Fabio Ragaini però evidenzia che questo Fondo non è mai stato concesso nonostante i proclami: «Un fondo che pari ad altri sostegni economici a persone non autosufficienti, è opportuno che arrivi direttamente agli utenti, una volta determinata da parte della Regione Marche la soglia reddituale sulla quale definire la compartecipazione. Tutto questo per evitare passaggi attraverso i Comuni che, in questi anni, nonostante specifiche competenze istituzionali riguardo l’integrazione delle rette, tranne rarissime e lodevoli eccezioni, si sono, attraverso i più creativi stratagemmi, rifiutati di sostenere queste famiglie. Al fine dunque di evitare spiacevoli sorprese è opportuno  che dopo le beffe delle reiterate promesse regionali non mantenute si aggiungano quelle di fondi poi discrezionalmente utilizzati dai comuni. Ma intanto, Il presidente Ceriscioli e l’intera giunta regionale mantenga le promesse e ci eviti di constatare l’ennesimo disimpegno e l’ennesima bugia».