Il trend in progressiva crescita di casi di Covid-19 e l’aumento dei pazienti ripropone il problema (cronico) dei posti letto nei Pronto soccorso e negli ospedali della nostra regione.
Così per i Pronto soccorso di Jesi, Senigallia e Fabriano arrivano i rinforzi: la Asur regionale, recependo le difficoltà di gestione di percorsi separati tra pazienti Covid e pazienti con patologie ordinarie, ha inviato dei moduli da 45 metri quadrati che permetteranno di implementare la capienza delle unità operative e la loro capacità di fare da filtro.
Per Jesi e Fabriano i moduli accoglieranno i pazienti Covid in attesa di ricovero, mentre a Senigallia, sarà il contrario, per una precisa scelta logistica e strutturale. «E’ arrivata parte del modulo – ci spiega il primario del Pronto soccorso di Jesi dottor Mario Càroli – attendiamo l’arrivo di altre due parti che lo compongono per una superficie di 45 metri quadrati che consentirà di avere a disposizione altri 6 letti per pazienti Covid positivi in attesa di ricovero. Entro il 4 novembre contiamo di renderlo fruibile».
Sebbene all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi la situazione sia al momento sotto controllo, in un momentaneo equilibrio, tuttavia un massiccio afflusso di persone da ricoverare, potrebbe in un attimo stravolgere tutto. Nella prima ondata l’ospedale Carlo Urbani ha fatto la parte del leone per quanto riguarda la gestione e l’accoglienza di pazienti Covid, arrivati da tutta la regione. Ora la struttura si sta adeguando alla nuova emergenza, con due reparti riconvertiti – la Pneumologia e l’Utic – e questo modulo che sarà un aiuto importante per i pazienti. «Al momento all’ospedale jesino sono ricoverati 26 pazienti Covid positivi – conclude Càroli – suddivisi nei vari reparti dedicati, di questi 4 sono in terapia intensiva, 8 in semi-intensiva e 3 al pronto soccorso. Ma non intendiamo trasformare di nuovo il Carlo Urbani in un Covid-Hospital».