OSIMO – Conoscere più da vicino quella che è un’eccellenza tutta marchigiana nell’assistenza, educazione, riabilitazione e reinserimento di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali è stato l’obiettivo della visita dei dipendenti dell’azienda lattiero casearia di Jesi alla Lega del filo d’oro di Osimo nell’ambito del progetto “Alimentiamo la vita insieme”.
Hanno scelto di trascorrere due sabati diversi dal solito. Niente mare, niente gita fuori porta, niente shopping. Per una ventina di dipendenti Trevalli Cooperlat si è trattato di due giorni davvero particolari: hanno passato due intere mattinate (10 e 17 giugno) al Filo d’oro per conoscere più da vicino il lavoro degli operatori a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. È stato Renato, con la sua più che trentennale esperienza da operatore in Lega, ad accompagnare i dipendenti Trevalli in una lunga e interessante visita alla struttura.
Tra l’azienda lattiero casearia marchigiana e l’associazione osimana c’è una relazione speciale. Dallo scorso anno infatti è partito il progetto “Alimentiamo la vita insieme”, finalizzato a migliorare la qualità della vita degli ospiti del Filo d’oro, dal punto di vista della nutrizione. Trevalli Cooperlat, proprio per la sua missione di cooperativa, ha da sempre voluto coniugare le necessità del proprio sviluppo, anche economico, con la tutela e il rispetto dei soci e della comunità nella quale opera.
«La nostra realtà – ha esordito Paolo Fabiani, presidente Trevalli Cooperlat – sente la responsabilità sociale di mettere in pratica una serie di comportamenti, su base volontaria, nella convinzione di ottenere risultati che possano arrecare benefici e vantaggi a se stessa e al contesto in cui si trova a lavorare».
Il percorso intrapreso da Trevalli lo scorso anno con l’associazione osimana è stato condiviso anche con i dipendenti che hanno scelto di entrare a fare parte, anche se solo per un paio di giorni, della grande famiglia della Lega del filo d’oro.