JESI- È una giornata speciale quella di oggi, 4 luglio, dedicata alla sicurezza, ma anche al volontariato. La Protezione civile della Provincia di Ancona, con i suoi 800 operatori, riceve un importante dono dalla Cooperlat TreValli.
TreValli Cooperlat, da sempre impegnata nel sostenere concretamente il mondo del sociale, ha deciso di supportare l’azione dei volontari della Protezione Civile, in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid-19 con la consegna agli 800 volontari del kit Dispositivo di protezione individuale che comprende: zaini, caschi, luci frontali, borracce termiche e coltellini multiuso acquistati con prezzi agevolati da Decathlon e Kong Italia Caschi. La donazione, nell’ambito della “Giornata della Sicurezza”, organizzata dai Referenti della Protezione Civile della Provincia di Ancona e da TreValli Cooperlat per ringraziare i volontari della Protezione Civile.
«In un momento così difficile – dice il presidente della TreValli Cooperlat Pietro Cotellessa – volevamo offrire il nostro contributo a sostegno concreto di chi svolge attività sul campo per contrastare il Covid. Un grande esempio di solidarietà umana quello della Protezione civile che volevamo valorizzare con questa giornata».
La Giornata della sicurezza si è svolta nel piazzale della sede della società cooperativa agricola TreValli Cooperlat in Località Piandelmedico, alla presenza del Presidente di TreValli, Pietro Cotellessa e di Lorenzo Mazzieri e Matteo Berrè, referenti Provinciali di Protezione Civile-Organizzazione di Volontariato della provincia di Ancona, il presidente della Provincia Luigi Cerioni, i sindaci della Vallesina. Presenti il Prefetto di Ancona Darco Pellos, il comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi capitano Simone Vergari e il vice Comandante della Compagnia Guardia di Finanza di Jesi tenente Francesco Cavuoto.
«Con questa giornata la Cooperlat Tre Valli dimostra un’attenzione particolare al territorio e alla Protezione civile che opera quotidianamente al fianco delle persone per portare sicurezza ai più deboli. In questo periodo di pandemia, in un anno e mezzo, la Protezione civile della regione Marche ha svolto un lavoro delicatissimo sul fronte sanitario, di sostegno alle famiglie e di aiuto per la campagna vaccinale. Eravamo gli unici che durante il lockdown giravano: si è rivelata tutta l’importanza del volontariato».
La Protezione Civile in questa difficilissima emergenza e anche nella fase successiva, quella della gestione del coordinamento dei vaccini insieme alle Asur, ha offerto un esempio straordinario di solidarietà umana e di un impegno instancabile con 43.475 giornate/uomo di lavoro donate alla collettività della regione Marche. Il volontariato come «risorsa encomiabile» è stato sottolineato anche dal Coordinatore del servizio Dipartimento nazionale di Protezione civile Sisto Russo, presente a rappresentare la direzione nazionale della Protezione civile.
É mancato all’appuntamento il commissario straordinario dell’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo, attesissimo da tutti. Ma la rappresentanza delle divise gialle in prima linea era massiccia e organizzatissima nonostante le temperature bollenti. «Accanto alla soddisfazione per l’encomiabile lavoro della protezione civile – dice l’assessore regionale alla protezione civile Stefano Aguzzi – mi sento di sollevare una preoccupazione per l’abbassamento della presenza nei centri vaccinali: vuoi per il caldo, per le ferie o per una sottovalutazione della potenza del virus che con il caldo sembra essere meno aggressivo, comunque nei centri vaccinali ci sono pochissime persone. Non va bene, siamo ancora in piena pandemia e serve responsabilità». La chiamata ai vaccini, anche per coloro che non l’hanno ancora fatto è arrivata anche dall’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini: «la guerra non è finita e sebbene le Marche abbiano il record nazionale per il minor numero di decessi da Covid-19 il mio invito è di non abbassare la guardia e vaccinarsi».
Movida, divertimento, senso di liberazione dalla pandemia non possono vanificare il lavoro fatto finora. Il prefetto di Ancona Darco Pellos ha sottolineato che «divertimento e responsabilità si possono conciliare con intelligenza – ha detto – il volontariato della regione è una vera eccellenza, ciascuno rinuncia una parte di sé stesso per gli altri e non c’è senso di solidarietà più grande. Il volontariato nasce da una comunità, che qui è particolarmente attiva e lo ha dimostrato nella lotta a questo nemico subdolo che ancora non è stato sconfitto, ma che abbiamo combattuto con numeri alti che ci hanno fatto ottenere numeri alti in termini di contenimento della pandemia».
TreValli Cooperlat è una società cooperativa agroalimentare, che in sessant’anni ha saputo costruire un modello imprenditoriale innovativo e sostenibile, attestandosi come terza realtà nel panorama italiano tra i gruppi lattiero-caseari. L’azienda con sede a Jesi, collabora da tempo con le organizzazioni del territorio per dimostrare la propria vicinanza alle persone più fragili e sostenere concretamente il mondo del sociale e della cultura.