Jesi-Fabriano

Ubi Banca, Roberto Gabrielli verso la direzione Marche-Abruzzo

Origini romane, ma jesino d'adozione sarà lui a reggere l'Esagono dopo l'addio di Nunzio Tartaglia, in partenza per un incarico di vertice in Cassa Depositi e Prestiti

Roberto Gabrielli, Ubi Banca

Sarà Roberto Gabrielli a guidare la Macro Area Marche Abruzzo di Ubi Banca. Origini romane, ma jesino d’adozione, sarà lui a reggere l’Esagono dopo l’addio di Nunzio Tartaglia, in partenza per un incarico di vertice in Cassa Depositi e Prestiti. Domani il consiglio di gestione convocato nel quartier generale di Ubi a Bergamo dovrebbe ufficializzare la doppia notizia, da un lato quella delle dimissioni di Tartaglia (giunte sul tavolo di Massiah la scorsa settimana) e dall’altro la nomina ufficiale del nuovo direttore.

Gabrielli – come fu nel caso di Tartaglia, ai suoi tempi il più giovane direttore generale nelle file dell’istituto di credito bergamasco-anconetano – è un uomo Ubi fino al midollo, con una carriera costruita all’interno del gruppo, dal 2009 nell’area manager poi nel 2011 come direttore territoriale Marche ad Ancona, poi a Bergamo nel 2016 come responsabile del supporto e coordinamento commerciale retail, quindi a Roma dall’ottobre 2017 come direttore territoriale della zona di Roma Centro. Dalle voci di corridoio, sembrerebbe godere di buone quotazioni tra i dipendenti, e conoscere bene il territorio con il quale ha sempre mantenuto rapporti molto stretti anche nei due anni di lontananza: prova ne è stata la sua presenza al fianco dell’Aurora Basket in occasione del lancio della campagna abbonamenti 2017-2018.

Fulmine a ciel sereno, ma non troppo, sembrerebbero essere state le dimissioni di Tartaglia dal vertice della Mat Marche-Abruzzo. Da tempo le solite voci di corridoio lo davano in partenza, dopo oltre 10 anni di lavoro nella zona di Ancona, prima come braccio destro di Luciano Goffi poi dal 2012 direttore generale dopo la clamorosa uscita di Goffi dalla Popolare di Ancona per prendere il timone di Banca Marche negli anni difficili della debacle finanziaria. Con la fusione per incorporazione con Banca Marche, e dopo la reggenza di Pedroli nel 2016 per l’ex istituto di credito marchigiano, alcune voci davano Tartaglia con le valigie in mano per riprendere la sua folgorante carriera nella capogruppo Ubi, ma invece restò saldamente al suo posto e fu proprio lui a prendere le redini della Popolare di Ancona, nel 2017, prima come responsabile della Macro Area Centro Sud e poi dal 2018 da titolare della Mat Marche Abruzzo dopo la complessa opera di razionalizzazione e ristrutturazione messa in campo da Ubi con l’ingresso di 3 delle 4 banche fallite (Banca Marche, Chieti e Etruria).

Dopo tanti anni di permanenza nell’anconetano, riprende ora la travolgente carriera di Tartaglia e ai massimi livelli. Ovvero in Cassa Depositi e Prestiti, tra le massime istituzioni finanziarie nazionali, la società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che promuove la crescita del paese e gestire una consistente fetta del risparmio degli italiani. A breve, Tartaglia sarà nel ‘board’ della Cdp con un ruolo di spicco e alle prese con dossier spinosi come quello del futuro di Monte dei Paschi di Siena. A metà 2019 il Tesoro, ora azionista di maggioranza di MPS, dovrà presentare a Bruxelles un piano per l’uscita dal capitale della banca, e starebbe prendendo corpo l’ipotesi di coinvolgere la CDP attraverso BancoPosta, la struttura di Poste Italiane che si occupa della raccolta del risparmio.