JESI – Area ex Sadam da recuperare in chiave di «servizi innovativi per le imprese e produzione culturale della Fondazione Pergolesi Spontini» per il sindaco uscente riproposto dalle civiche (Jesiamo, Patto per Jesi, Insieme Civico e la nuova arrivata Jesinsieme) Massimo Bacci. «Una Officina delle Arti in centro, invece di locali che non ne accrescono l’attrattiva e hanno reso via Pergolesi una mangiatoia» per Silvia Gregori (Lega Nord). «L’università come polo culturale e un centro in cui non si può non tener conto della possibilità di lavoro offerta dalle imprese che sono sorte ma dove serve un adeguato sistema di controlli» nelle parole di Massimiliano Lucaboni (Libera Azione, civica di centrodestra). «Una città che non deve per forza spalmarsi verso Interporto e ex Sadam ma deve essere ricucita riutilizzandone i contenitori vuoti» secondo Samuele Animali (Jesi in Comune, Laboratorio Sinistra). Per Osvaldo Pirani (Partito Democratico): «Una programmazione più efficiente e trasparente nei confronti dei cittadini e in centro una salvaguardia della qualità della vita migliorandone servizi come la raccolta rifiuti e la viabilità». Il punto di vista di Luca Bertini (Movimento Cinque Stelle): «Sostituire l’attuale illuminazione pubblica con una a risparmio energetico, serve una sosta blu meno cara in centro». Sono stati alcuni dei temi toccati, in un Palazzo dei Convegni gremito nel primo confronto pubblico fra i sei candidati a sindaco. Incontro organizzato dal Centro Studi Piero Calamandrei e moderato dal suo presidente, Gian Franco Berti. “Le idee prima di tutto” il titolo, «Senza le idee i numeri non contano e per le persone non c’è trippa per gatti».
Si è parlato anche delle statue di Pergolesi e Federico II. La prima secondo nessuno dei cinque candidati opposti al sindaco uscente va spostata, anche coloro per i quali il tema è «arma di distrazione di massa» (Lucaboni) o «non un’urgenza, Bacci invece diceva nel 2012 che andavano abbattute le ex Giuseppine alle spalle di San Nicolò». Chiamato in causa, Bacci conferma quest’ultimo punto di vista e dice su piazza Pergolesi: «O si segue il vincolo assunto dal Comune col progetto avviato dalla amministrazione precedente la nostra, e che nessuno conosceva fino al 2013, o il rifacimento del Corso non si fa più». Su uno spostamento di Federico II aprono invece la porta Lucaboni (“Sì ma non in piazza Federico II”), Bertini (“Va portata più in vista e riqualificata”) e Pirani: «Ora è in una posizione infelice, una ipotesi valida potrebbe essere quella di portarla in viale Trieste». Sul salvataggio dell’università a Jesi c’è unanimità di vedute ma non mancano i distinguo. «Grandi l’utilità e il lavoro fatti per Jesi» dice Pirani, «Al di là del fatto che vada avanti il rapporto con l’ateneo macerata, sono stati spesi 8 milioni di euro in 15 anni, potevano forse essere investiti con più oculatezza» sottolinea Bacci. Per Animali: «O diventa un centro culturale, in rapporto non solo con Macerata, o è destinata a scomparire».