Jesi-Fabriano

Unione fra piccoli Comuni, il sindaco Brega: «Una bella opportunità, ma con chi?»

Il Primo Cittadino di Montecarotto traccia un bilancio dei suoi due mandati, indicando quanto fatto e le priorità della legislatura in corso. E ribadisce l'importanza delle aggregazioni e delle sinergie fra municipi

Mirco Brega, sindaco di Montecarotto
Mirco Brega ex sindaco di Montecarotto, all’epoca presidente dell’Unione dei Comuni

MONTECAROTTO – Recupero delle scuole medie, riapertura della chiesa di San Francesco, manutenzione straordinaria delle materne e realizzazione di una nuova palestra comunale. Sono le priorità di Mirco Brega, sindaco di Montecarotto, Comune di 2 mila abitanti a cavallo tra l’alta valle del Misa e quella dell’Esino.

Riconfermato dai cittadini nel 2014, Brega è stato eletto per la prima volta nel 2009. Il prossimo anno, dunque, si torna alle urne.

Sindaco Brega, guidare un piccolo Paese non è affatto semplice. Quali sono le maggiori difficoltà?
«Senza dubbio il recepimento delle forme di finanziamento – osserva Brega -. E poi i tempi di realizzazione dei vari progetti».

E le soddisfazioni?
«Ovviamente quando si riescono a concretizzare i propri obbiettivi, che di questi tempi è davvero un’impresa».

Quasi quattro anni fa, ormai, la sua rielezione. Cosa è stato portato a termine in questi suoi anni da sindaco?
«Nel primo mandato abbiamo realizzato una nuova scuola a sicurezza 1, il restauro della torre civica e la costruzione della fontana nella piazza principale del paese, oltre a varie manutenzioni, nuovi marciapiedi, ecc. Nella legislatura in corso, invece, la costruzione di un nuovo colombario cimiteriale, il recupero di una frana da 1 milione di euro in contrada Taragli e un’altra in contrada Colle Fiorente. Abbiamo dato impulso al recupero idrogeologico di una parte del paese. Proseguiremo su questo obbiettivo realizzando una strada in contrada Taragli spazzata via dalla frana. Abbiamo iniziato a valorizzare il centro storico concedendo contributi ai proprietari degli immobili per il recupero delle facciate, ampliando gli spazi museali per realizzarvi un museo degli orologi da torre e recuperando il complesso delle scuole medie per farne un moderno centro culturale oltre che scolastico. Inoltre puntiamo a completare il recupero delle strutture scolastiche adeguandole tutte ad un livello alto di sicurezza. Attenzione poi alla manutenzione e alle attività culturali per dare attrattività e un nuovo impulso economico rafforzando le potenzialità turistiche che diversi imprenditori che si sono cimentati nella ricettività stanno cogliendo con successo. Non tralasceremo, infine, i servizi sociali, fiore all’occhiello della nostra comunità che può vantare una residenza protetta e una casa di riposo, un poliambulatorio, una rsa, una mensa centralizzata e trasporti pubblici efficienti».

Cosa fare in questo anno, o poco più, che manca per terminare il mandato?
«Vorremmo recuperare le scuole medie, riaprire la chiesa di san Francesco chiusa a causa del terremoto e poi progettare l’adeguamento delle scuole materne ed una nuova palestra comunale, con la speranza d’inserirli nel nuovo piano triennale di edilizia scolastica 2018-2020».

Un parere su aggregazioni e fusioni fra piccoli Comuni?
«Sono stato presidente dell’Unione dei Comuni della Media Vallesina credendo, spesso inascoltato, nelle aggregazioni amministrative, al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle risposte alle esigenze dei cittadini. Una grande fusione fra Comuni darebbe risorse economiche importantissime e consentirebbe anche di formare una nuova classe dirigente con una visione, una responsabilità e delle risorse oggi impensabili. Una bella occasione, già, ma con chi?».