Jesi-Fabriano

Vallesina, 220 mila mascherine non in regola: maxi sequestro della Guardia di Finanza

L’ingente quantitativo di dispositivi era in un deposito di una società di Monte Roberto. Il titolare dell'azienda è un imprenditore cinese che è stato denunciato per frode in commercio

I Finanzieri del Comando di Jesi durante il sequestro di mascherine

JESI – Oltre 220.000 mascherine del tipo chirurgiche e FFP2 prive delle idonee certificazioni sulla sicurezza e affidabilità del prodotto, recanti un falso marchio “CE”. È il bilancio di un maxi sequestro effettuato nelle scorse settimane dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Jesi in un deposito di una società Srl di Monte Roberto.

L’operazione, che ha anche portato alla denuncia di un uomo di nazionalità cinese, 27enne, rientra nei servizi di controllo sull’osservanza delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, volti a rilevare fenomeni illeciti legati al significativo aumento della richiesta di dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici e mascherine chirurgiche.

Le Fiamme Gialle del Comando di Jesi, partendo da una segnalazione del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma, hanno effettuato ulteriori approfondimenti investigativi che hanno permesso d’individuare e sequestrare l’ingente quantitativo di mascherine presso un deposito di una società di Monte Roberto. Non solo dispositivi di protezione individuale irregolari, ma anche assenza di tutta quella necessaria documentazione circa la procedura semplificata (prevista dall’art. 15 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18) che consente di produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuali in deroga alle vigenti disposizioni, a seguito di formale autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità ovvero dell’Inail.

La merce rinvenuta dai militari è risultata priva delle idonee certificazioni circa la sicurezza e affidabilità del prodotto e riportava falsamente il marchio “CE”. I militari dipendenti dal Comando Provinciale di Ancona hanno, pertanto, denunciato il titolare della società a responsabilità limitata (un 27enne di nazionalità cinese), per “frode nell’esercizio del commercio”, reato per il quale è prevista la reclusione fino a due anni o la multa fino a 2.065 euro.