JESI – È il Vax-day e all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi questa mattina verso le 10 sono stati consegnati dalle forze dell’ordine i primi vaccini anti-Covid. La prima fornitura è stata consegnata all’équipe dei medici del Dipartimento Prevenzione, per iniziare le prime vaccinazioni a medici, infermieri e operatori socio sanitari volontari del nosocomio jesino, come in altre otto strutture sanitarie della regione.
Le 15 dosi della Pfizer-Biontec consegnate al “Carlo Urbani” sono state somministrate e chi, volontariamente, si è reso disponibile a vaccinarsi. Una prima simbolica vaccinazione poiché lo screening più consistente cui anche i cittadini potranno sottoporsi, inizierà dal 1° gennaio. Come preannunciato dal Ministero della Salute, a inizio anno arriveranno 38 mila vaccini per il personale sanitario e delle Rsa, entro settembre saranno 700 mila i vaccini per la popolazione marchigiana che ne farà richiesta. Sarà comunque una vaccinazione su base volontaria, nessuna imposizione per chi non vorrà: chi vuole vaccinarsi ha dato la sua disponibilità tramite un link sul sito della Asur e una settimana fa erano oltre 2000 le adesioni da parte di personale sanitario, che potrà sottoporsi a vaccinazione nei vari reparti ospedalieri predisposti; per la popolazione saranno invece allestiti dei centri appositi.
«Qui si fa la storia!» scrivono i medici pronti per le prime vaccinazioni all’ospedale di Jesi. «Il #celafaremo di qualche mese fa è diventato #celabbiamofatta. Grazie a tutti, dietro c’è un lavoro inimmaginabile».
Intanto la situazione dei ricoveri di pazienti Covid positivi al “Carlo Urbani” sembra finalmente migliorata e stabile: lo comunica il dirigente dell’Unità operativa Pronto soccorso dottor Mario Càroli. «Le chiusure e le restrizioni di questo periodo stanno funzionando – ammette il primario –: rispetto alle prime settimane di novembre ora la situazione sembra sotto controllo, tanto che abbiamo complessivamente 41 ricoverati positivi in tutto l’ospedale: 7 pazienti positivi in terapia sub-intensiva, 8 in terapia intensiva, 26 nei reparti ordinari».
Il modulo della Asur, allestito nel parcheggio delle ambulanze adiacente al Pronto soccorso, è stato messo in funzione tra la sera della vigilia e il giorno di Natale, momento di iper-afflusso in ospedale ma per fortuna nessun nuovo boom di casi Covid. «È stato funzionale soltanto per farci garantire il distanziamento tra i posti letto del pronto soccorso – conclude Càroli – per cui abbiamo utilizzato i sei a disposizione nel modulo. Si trattava di pazienti con patologie lievi, nessun Covid positivo per fortuna, per cui smaltiti quei sei pazienti in attesa di dimissione o ricovero nei reparti ordinari, lo abbiamo richiuso».