JESI – Donatella Ramazzotti se ne va in pensione. Dopo ventidue anni passati dietro al bancone della pasticceria Zoppi, l’esperta bartender e sommelier, uno dei “volti” più celebri del locale di via San Francesco, chiude una parte molto importante della sua vita professionale. La più rilevante, probabilmente. Venerdì 30 aprile 2021, le sue ultime ore di lavoro.
«A parte i colleghi e ovviamente i titolari, non l’ho detto a nessuno del pensionamento – confessa -. Mi piacerebbe davvero tanto, il 2 maggio, entrare dalla porta d’ingresso, bussare sulle spalle dei clienti ormai divenuti quasi amici, una miriade praticamente, per far loro una sorpresa. Spero davvero di aver lasciato qualcosa, di aver dato il mio contributo nella crescita di questa grande famiglia. Ho fatto del mio meglio, mettendoci sempre professionalità, passione e cuore».
Potrebbe scrivere un corposo libro di aneddoti, Donatella Ramazzotti, con le esperienze vissute in pasticceria. Chissà, magari un giorno lo farà pure. «Ma cambierò i nomi dei protagonisti – rassicura -. Dietro al bancone è come stare in platea a teatro. Si conoscono persone, ci si affeziona, si empatizza, a volte ci si arrabbia. Si comprendono gli atteggiamenti, il linguaggio non verbale, le smorfie. È stato un grande privilegio, un onore. Ringrazio la famiglia Zoppi per questa opportunità». Prima dell’esperienza in pasticceria, Donatella Ramazzotti lavorava in ospedale. «Armando e Luciano Zoppi venivano con la vespa, ogni mattina, a portare le paste. Ci siamo conosciuti così – ricorda -. Quando ne ho avuto l’occasione, pertanto, l’ho colta al volo e ho iniziato a lavorare in pasticceria, un ambiente completamente diverso dall’ospedale. Opposto, forse».
Incessante l’aggiornamento professionale nel corso degli anni: Bartender AIBES, Sommelier AIS, Assaggiatore Caffè Espresso Specialist I.I.A.C., Sommelier del thè. E ancora, i corsi di caffetteria Art Lat Esse caffè e Rico’s caffè. «Essendo in un’azienda che punta forte sulla qualità, ho sentito il dovere di formarmi costantemente, di studiare e di mettermi alla prova – riferisce Donatella Ramazzotti -. Ho acquisito nuove specializzazioni, ho vinto dei premi, che fra l’altro ho pure esposto per la soddisfazione. Gratificazioni che sento di condividere con tutti i collaboratori della pasticceria, arrivate anche grazie a loro. Stare dietro a un bancone, garantisco, non è affatto semplice. Credo che si debba avere una sorta di predisposizione. La capacità di mettersi al servizio degli altri».
Gli aneddoti, dicevamo. «Qualche tempo fa, mi piaceva decorare i cappuccini. In genere, disegnavo due cuori – racconta Donatella Ramazzotti -. Un cliente, un giorno, ha fotografato la tazzina e l’ha mostrata alla moglie. Il giorno dopo, la signora si è presentata da Armando Zoppi, in pasticceria, per chiedere chi è che disegnava cuori al marito sul caffè. Quando mi ha visto, ci siamo fatte una risata. Ho comunque specificato che tali decorazioni erano una consuetudine sia con uomini che con donne. Il complimento più bello? Un ragazzo che mi ha riferito di preferire il mio cappuccino agli antidolorifici per il mal di testa. E poi le richieste insolite, tantissime. Situazioni che ho vissuto e resteranno senza dubbio fra i ricordi più belli della mia vita».
E adesso? «Mi riposo – risponde senza pensarci, Donatella Ramazzotti -. Mi godrò sicuramente il mare. Ho accantonato alcune passioni per rendere al massimo sul lavoro, non escludo che con il tempo le riprenderò. Fare il barman mi piace molto e potrei anche valutare qualche collaborazione in futuro. Ma sceglierò io come, e in che modo. Ideare e realizzare drink mi fa star bene. Parlare con le persone mi fa star bene. Ecco, spero di aver trasferito un po’ di questo mio entusiasmo. Un saluto a tutti gli amici, dal profondo del cuore».