JESI – Settantatré euro di tassa rifiuti. È quanto si è visto accreditare il comune di Jesi dal comune di Jelsi, borgo medievale a una ventina di chilometri da Campobasso. Ma il cittadino che ha versato la cifra non è molisano né marchigiano. Bensì sardo. Qualche giorno per gli approfondimenti e i suoi soldi sono stati spediti nelle casse del municipio a cui erano inizialmente indirizzati.
Il contribuente ha provveduto a pagare la Tari, sbagliando evidentemente i riferimenti bancari. I soldi sono infatti arrivati non a Iglesias, nota località turistica sarda, bensì al piccolo municipio di Jelsi. Eseguiti gli accertamenti del caso, i tecnici molisani hanno provveduto immediatamente a sanare l’errore.
“Riversamento al comune di Iglesias per quote tari 2018 erroneamente corrisposte”. Questa la dicitura del bonifico effettuato. Peccato che i soldi, probabilmente a causa di un errore di intestazione del conto, sono arrivati nelle casse del comune di Jesi. La legge, a tale proposito, è chiara: «Il comune che viene a conoscenza dell’errato versamento, anche a seguito di comunicazione del contribuente, deve attivare le procedure più idonee per il riversamento al comune competente delle somme indebitamente percepite».
Il comune di Jesi, pertanto, ha impegnato i 73 euro «ai fini del successivo riversamento al Comune di Iglesias (SU), in quanto di competenza di quest’ultimo, come risulta anche dalla determinazione n. 252/2020 adottata dal Responsabile del Servizio di Ragioneria del Comune di Jelsi e da quest’ultimo trasmessa».