FABRIANO – La vertenza Beko approda in Consiglio regionale delle Marche con una serie di mozioni e interrogazioni che hanno portato a una lunga discussione in aula, culminata con l’approvazione all’unanimità di una Risoluzione. La crisi permanente che sta desertificando gli insediamenti produttivi delle aree interne marchigiane necessita di un supporto importante a tutti i livelli istituzionali utile a tutelare l’occupazione e la produzione. In attesa dell’incontro del 10 dicembre prossimo nella sede del ministero delle Imprese e delle Attività produttive, dove tutti – Istituzioni e sindacati – chiederanno ai rappresentanti della Beko Europe, newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool, dove si prevede la chiusura dello stabilimento di Comunanza, nell’ascolano, entro il 2025 con 320 posti di lavoro a rischio e per Fabriano: 66 esuberi tra gli operai del sito di Melano e oltre 300 persone tra dirigenti, impiegati e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo di viale Campo Sportivo, questa risoluzione nella quale si ricorda che il primo maggio del 2023, il Mimit ha adottato i poteri della Golden Power, impegnando le società notificanti – Arcelik e Whirlpool – ad evitare «sovrapposizioni di produzioni tra gli stabilimenti italiani e quelli europei che possano comportare un ridimensionamento della produzione nazionale, con conseguenti effetti sui livelli occupazionali».
La risoluzione
Nel dispositivo della Risoluzione, approvata all’unanimità nella seduta odierna del Consiglio regionale, si prevedono sei punti di impegno al Presidente Acquaroli e alla Giunta regionale per intraprendere tutte le azioni necessarie per scongiurare le chiusure ed i ridimensionamenti degli asset produttivi ad oggi in atto nella Regione Marche. «A continuare l’interlocuzione con il Governo nazionale e con i Ministeri competenti per l’applicazione della Golden Power e/o altre misure nei confronti di Beko Europe, utile a tutelare l’occupazione, considerato che la crisi del settore degli elettrodomestici ed in particolare del “bianco” coinvolge non solo le Marche ma altre 2 regioni italiane con oltre 2.000 esuberi diretti; Ad attivarsi presso il Governo a sostegno del rifinanziamento dell’Accordo di Programma per l’area di crisi industriale complessa “A. Merloni 2” che comprende il territorio fabrianese; Ad attivarsi presso il Governo affinché venga rifinanziato l’accordo di Programma per le Aree di crisi industriale complessa “Fermo-Macerata 2” e “Val Vibrata – Valle del Tronto – Piceno” dove è ricompreso il territorio di Comunanza; Ad avviare con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) i negoziati utili alla definizione di Contratti di Sviluppo per investimenti superiori ai 20 milioni di euro a sostegno delle aziende marchigiane nelle suddette aree di crisi complesse; Supportare, con azienda e parti sociali, ogni iniziativa utile per rendere competitiva la produzione degli elettrodomestici nelle Marche, per sviluppare e potenziare l’ambito della Ricerca e Sviluppo del settore e, più in generale, per dare risposte produttive e occupazionali a tutti i siti coinvolti del Gruppo Beko; Attivare all’occorrenza tutti gli strumenti necessari alla salvaguardia delle posizioni occupazionali (CIG, ecc.)», si conclude il dispositivo.