Jesi-Fabriano

Fabriano, vertenza Fedrigoni: domani tavolo tecnico al Mimit. In fibrillazione anche l’indotto

A preoccupare anche il futuro dei lavoratori dell'indotto, tra questi i circa 50 lavoratori dipendenti della ditta Nicma Facility spa, società che ha l'appalto della gestione di tutti i magazzini di Giano srl e degli altri stabilimenti del gruppo Fedrigoni

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – Domani vertice al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Fedrigoni. Ma non sarà una plenaria. Infatti, ad incontrarsi saranno in un tavolo tecnico l’azienda e le istituzioni a tutti i livelli. Un tavolo separato, dunque. Sperando di poter ottenere qualche risultato in più rispetto alla ferma decisione del Gruppo di non voler recedere dal proposito di chiudere Giano srl, attiva nel ramo delle carte per ufficio, a fine anno, determinando l’esubero di 195 dipendenti.

Dal Ministero si cercherà invece di ottenere più tempo, rinviando la chiusura di almeno un anno. Il tempo necessario per esplorare altre vie, quali la vendita di Giano a privati o al Poligrafico dello Stato. Ma a preoccupare il territorio di Fabriano è anche la situazione legata all’indotto. È il caso di circa 50 lavoratori dipendenti della ditta Nicma Facility spa, società che ha l’appalto della gestione di tutti i magazzini di Giano srl e degli altri stabilimenti del gruppo Fedrigoni. «I lavoratori addetti al carico e scarico del prodotto finito e della gestione dei magazzini Giano e Fedrigoni rischiano fortemente di subire un taglio del personale a seguito della cessazione della produzione della carta office», spiega Andrea Casini della Uil Trasporti. È vero che a seguito di quanto comunicato negli incontri tra i vertici di Giano, Fedrigoni e le organizzazioni sindacali che seguono il settore carta, così come anche ribadito al tavolo ministeriale del 4 novembre, lo stabilimento di Rocchetta continuerà a svolgere una piccola produzione e che si sta pensando di utilizzarlo anche da magazzino centralizzato, ma resta il fatto che ad oggi non siamo a conoscenza di quanto personale sarà addetto allo svolgimento delle lavorazioni», prosegue il sindacalista annunciando che il 18 e 19 novembre prossimi le parti sociali incontreranno i vertici della Nicma Facility «per capire quale è il progetto proposto da Fedrigoni e soprattutto il numero del personale utile alla gestione del tutto».

La dichiarazione

«Non siamo disponibili a perdere posti di lavoro e già da subito chiediamo di poter utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali per avere il tempo di capire quanti lavoratori serviranno per una corretta gestione dei magazzini. In primis respingeremo al mittente qualunque proposta che solamente pensi di mettere in conflitto e contrapposizione i lavoratori diretti di Giano con quelli della Nicma Facility, cosa che ad oggi è la più grande preoccupazione dei lavoratori, per alcune voci che circolano in azienda che reputiamo vergognose». Se negli incontri fissati non ci saranno risposte, «valuteremo di intraprendere tutte le azioni necessarie al fine di far valere i diritti dei lavoratori della Nicma Facility che sino ad oggi hanno dimostrato grande serietà e mente fredda nella gestione di questa delicata situazione. È bene ricordare che la società Nicma Facility spa è l’unico appalto con lavorazioni esclusive per il gruppo Fedrigoni sul nostro territorio marchigiano quindi non avendo altri appalti non sarà in grado di ricollocare eventuali esuberi», conclude Andrea Casini della Uil Trasporti.