FABRIANO – Posizione ferme e stallo completo, ma con deadline che si avvicina: 18 dicembre prossimo, quando diventeranno effettivi i licenziamenti di 195 dipendenti della Giano srl, società operante nel ramo delle carte d’ufficio, e che sarà chiusa dal Gruppo Fedrigoni a fine dicembre prossimo. Questo l’esito del nuovo faccia a faccia che si è svolto questa mattina a Verona tra azienda e le segreterie nazionali e territoriali di Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, nonché della Rappresentanza Sindacale Unitaria dell’area Marche. La strada per evitare questa conclusione che comporta un duro colpo occupazionale per Fabriano e il comprensorio è quella che porta al ministero dell’Impresa e del Made in Italy dove è aperto un tavolo tecnico. Ma, al momento, Fedrigoni è irremovibile nella decisione di procedere alla chiusura di Giano a fine anno. Nonostante la richiesta di Istituzioni e sindacati di posticipare di almeno un anno questa decisione per permettere la ricerca di potenziali acquirenti privati e sondare la possibilità che sia il Poligrafico dello Stato ad acquisire Giano.
Fedrigoni
«Nonostante il lungo e articolato confronto, di cui ringrazio le rappresentanze sindacali territoriali e nazionali, non è stato possibile giungere a un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Infatti, pur ribadendo la ferma volontà di Fedrigoni nel trovare soluzioni per ricollocare il maggior numero possibile di lavoratori, che è per noi una priorità assoluta, intendiamo al contempo procedere nella decisione di cessare il business delle carte da ufficio con la fine del 2024. Ora entreremo in una seconda fase della concertazione, che coinvolgerà – oltre alle organizzazioni sindacali – anche la Regione Marche, sempre con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise. Con la stessa finalità è poi attivo, parallelamente, il tavolo tecnico avviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy», ricorda Giuseppe Giacobello, Responsabile Relazioni Industriali del Gruppo Fedrigoni che ha, quindi ribadito il piano di mitigazione dell’impatto occupazionale con prepensionamenti, ricollocazioni e creazioni di nuovi posti di lavoro, garantirebbe circa 130 posti di lavoro.
I sindacati
«L’azienda ha ribadito la decisione di chiudere la macchina F3 e di interrompere definitivamente il business della carta da ufficio. L’azienda ha anche chiarito di non poter fornire ulteriori informazioni al momento, attribuendo questa incertezza alla presenza di altri tavoli di discussione aperti, tra cui uno con il Ministero, che potrebbero influenzare le dinamiche della trattativa sindacale. Le organizzazioni sindacali hanno espresso una chiara opposizione alla chiusura della macchina F3, sottolineando che, malgrado la decisione dell’azienda, quella macchina avrebbe potuto essere riconvertita per la produzione di altre tipologie di prodotti, capaci di apportare valore aggiunto al Gruppo Fedrigoni», spiegano in una nota unitaria i sindacati di categoria che ribadiscono «l’insostenibilità del progetto industriale così come attualmente concepito». In chiusura dell’incontro, le organizzazioni hanno richiesto maggiori garanzie a tutela del perimetro e dell’occupazione nell’area Marche, evidenziando l’importanza di preservare i posti di lavoro e le competenze locali, alla luce delle gravi implicazioni che questa chiusura del ramo “office” potrebbe comportare non solo a livello aziendale, ma anche per l’ecosistema economico e sociale della regione». La procedura di licenziamento collettivo avviata in data 3 ottobre scorso, si concluderà, dopo il percorso amministrativo il 18 dicembre. Il clima di incertezza e preoccupazione rimane palpabile tra i lavoratori e i sindacati, non vedendo attualmente soluzioni adeguate alla situazione. Convocate per domani, 15 novembre, assemblee con i lavoratori a Rocchetta dalle 13 alle 14 e a Fabriano dalle 15 alle 16. Non si escludono nuovi scioperi.