JESI – Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, lo aveva già annunciato il giorno dell’inaugurazione, il 9 novembre scorso, del centro servizi Caritas “Padre Oscar”, che il vescovo don Gerardo Rocconi sarebbe stato insignito della cittadinanza benemerita.
«Una determinazione, pur tra difficoltà, nel portare a compimento quest’opera – aveva detto il primo cittadino – che mi ha molto colpito».
E ieri, 23 novembre, nel corso della seduta del Consiglio comunale, la cerimonia ufficiale di conferimento al pastore della diocesi jesina.
È stato il presidente dell’assise, Daniele Massaccesi, a leggerne le motivazioni, impresse anche nella pergamena: «Per la sua sensibilità costante e concreta verso la Comunità locale, quale Vescovo di Jesi dal 13 maggio 2006, dimostrata sin dall’inizio, con la volontà di incontrare i giovani e la comunità civile, e di essere vicino a chi è in difficoltà materiale e morale, ed a chi vive nel disagio e nella sofferenza accompagnando con convinzione, nella sua attività pastorale, la nascita della nuova struttura della Caritas Diocesana, avviata il 19 aprile 2017, ed incoraggiando la nascita di nuovi oratori e di centri giovanili nelle parrocchie, facendo incontrare diverse realtà e pensieri, promuovendo iniziative di dialogo e diffusione di idee e sentimenti di pace con altre confessioni cristiane nonché con la comunità islamica presente nel nostro territorio. Il tutto per far ascoltare il suo messaggio volto ad essere “tutti testimoni della tenerezza di Dio e solleciti nelle opere, poiché l’amore va vissuto nella concretezza».
Applausi di tutto il Consiglio e di tutti i presenti e il vescovo, alla fine, si è detto «un po’ a disagio in quanto non mi sembra di aver fatto nulla di straordinario. Però ho accettato di venire qui pensando a tutti quelli che collaborano, ai volontari. È più un riconoscimento per loro. Come in tutte le cose, dietro ci sta uno che incoraggia ma il lavoro è di tanti altri…».
Don Gerardo Rocconi era accompagnato anche dal direttore del centro servizi Caritas di viale Papa Giovanni XXIII, Marco D’Aurizio, che ha poi spiegato all’assemblea tutto il “lavoro” che si svolge e le iniziative in fieri, da don Giuliano Fiorentini, parroco della più grande parrocchia cittadina, quella di San Giuseppe, e Vittorio Massaccesi.