Jesi-Fabriano

Sulla vicenda Edison a Jesi interviene Dino Latini: «No all’impianto dei rifiuti pericolosi»

Parla Dino Latini, presidente del consiglio regionale: «Rappresenta un rischio significativo per la salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente e le risorse naturali presenti nel Comune»

Dino Latini, presidente Assemblea Legislativa Marche

JESI – Il presidente del consiglio regionale delle Marche Dino Latini annuncia una mozione per risollevare una questione particolarmente delicata. L’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi di Edison non può essere realizzato nella zona individuata in area Zipa a Jesi.

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Il presidente del consiglio regionale delle Marche Dino Latini interviene sulla querelle nata in seguito alla notizia dell’insediamento della struttura a Jesi con netto «no, non si può fare». Troppo pericoloso. La Edison spa, spiega Latini, vorrebbe infatti realizzare nella zona industriale della Zipa di Jesi, un grande impianto di trattamento di rifiuti tossici e non, in un’area fortemente antropizzata, già da tempo rientrante nella categoria Aerca, area ad elevato rischio ambientale. L’impianto proposto da Edison spa, il cui progetto prevede di smaltire tra 270mila e 312mila tonnellate di rifiuti l’anno, più di mille al giorno, «rappresenta – secondo Latini – un rischio significativo per la salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente e le risorse naturali presenti nel Comune». Latini insiste sulla pericolosità dell’insediamento: c’è da rilevare che il mega impianto di rifiuti, anche con presenza di amianto, si insedierebbe a circa 200 metri dalla mensa utilizzata dai lavoratori della zona, dove tutti i giorni mangiano migliaia di persone e dove vengono preparati i pasti per le mense scolastiche». La zona Zipa infatti accoglie diversi insediamenti industriali e centri commerciali, vissuti quotidianamente.

Nel frattempo, al di là dei confronti istituzionali, sono state sollevate dai cittadini del territorio preoccupazioni riguardo ai potenziali impatti negativi sul territorio, inclusi l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, che potrebbero derivare dal funzionamento di un impianto di tale natura. Una situazione che ha convinto i cittadini di Jesi e vari sindaci e residenti delle zone limitrofe ad esprimere il loro dissenso attraverso manifestazioni, petizioni e dibattiti pubblici, evidenziando il desiderio di un ambiente sano e sicuro.

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Latini che osserva come le politiche di gestione dei rifiuti debbano puntare a soluzioni sostenibili, quali riduzione, riuso e riciclo, evitando impianti che potrebbero compromettere la salute pubblica e l’ecosistema. Pertanto il presidente del consiglio regionale nonché consigliere regionale impegna con una mozione il presidente della Giunta Francesco Acquaroli ad esprimere contrarietà all’insediamento dell’impianto di trattamento di rifiuti tossici, a richiedere un incontro con le autorità competenti per ottenere chiarimenti e sollevare le preoccupazioni espresse dalla cittadinanza riguardo al progetto ed avviare un processo di consultazione pubblica per coinvolgere i cittadini e le associazioni locali nella discussione delle alternative per la gestione dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica.

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