MONTECAROTTO – La società svedese Winemarket Nordic AB ha fatto il suo ingresso ufficiale nel capitale sociale di Moncaro come socio finanziatore, sottoscrivendo una quota pari a circa il 18% del capitale della cooperativa marchigiana. La sottoscrizione, avvenuta nel mese di agosto, è stata formalizzata in questi giorni dopo la delibera del consiglio di amministrazione di Moncaro, che aveva già dato il via libera all’ingresso di nuovi soci in relazione al piano di sviluppo aziendale sui mercati esteri. «L’ingresso nel capitale sociale di Moncaro di un socio internazionale è un fatto particolarmente positivo per il nostro sviluppo commerciale – commenta Doriano Marchetti, presidente di Moncaro – Da anni Moncaro si sta rafforzando a livello internazionale, e ha costruito nel tempo alcune joint venture che ci hanno permesso di mantenere un trend di crescita elevato sui mercati esteri. Inoltre, è la prima volta che un’azienda privata investe nel mondo vitivinicolo cooperativo in Italia con il chiaro intento di apportare un valore aggiunto dovuto al know how acquisito nelle attività commerciali internazionali».
Winemarket Nordic, fondata nel 2012 a Stoccolma, Svezia, già cliente di Moncaro, è uno dei maggiori distributori di prodotti vinicoli nei paesi scandinavi ed è parte integrante del Gruppo Viva Wine & Spirits, (il principale player distributivo privato scandinavo, con 300 milioni di euro di fatturato nel 2017) che opera nel sistema “Systembolaget” (azienda pubblica governativa per il monopolio della vendita di alcolici superiori a 3,5 gradi alcolici) oltre che nel canale Ho.Re.Ca. e con un ruolo di primo piano nella distribuzione di vino in UK, USA, Cina e Germania. In rappresentanza del nuovo socio, siederà nel cda di Moncaro Staffan Dahlgren, ceo e fondatore di Winemarket Nordic, esperto di vendite internazionali e attuale direttore commerciale dell’azienda svedese.
Alcuni dati della cooperativa
Nel corso dell’a.f. 2018 il fatturato di Moncaro è cresciuto globalmente dell’11%, mentre le vendite estere di Moncaro hanno segnato un +20%, una percentuale destinata a salire ulteriormente con il rafforzamento delle partnership estere. Moncaro si attesta dunque come la prima cantina marchigiana in ordine di fatturato, volumi produttivi e numero di soci, e si prepara a un’ulteriore crescita nel quinquennio 2018-22, con un piano industriale che punta sia a consolidare quote nel mercato domestico, sia ad aprire nuovi mercati nel mondo con focus particolari nei mercati del Nord America e dell’Asia.
Moncaro, già nel 2016 aveva posto le basi per le esigenze dei mercati internazionali con una consistente riconversione bio che ha interessato 175 ettari di vigneti i quali si sono aggiunti ai 60 già certificati. Un’operazione che ha riguardato 45 ettari di vigneti nell’area del Conero e 130 in quella del Verdicchio dei Castelli di Jesi. L’azienda si riconferma dunque con il duplice primato di principale produttore di vino nella regione Marche nonché primo brand del Verdicchio, disponendo del 25% della superficie vitata della celebre DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi, portabandiera dell’enologia nazionale. Il che significa che una bottiglia di Verdicchio su quattro è contrassegnata dalle etichette Moncaro, con un’offerta che abbraccia tutte le versioni previste dal disciplinare: spumante, classico, classico superiore, riserva e passito, con produzioni Bio significative (la linea Geos) e proposte all’avanguardia nel segmento dei vini senza solfiti aggiunti (la linea Atavico).
Moncaro in breve
Terre Cortesi Moncaro è stata fondata nel 1964 a Montecarotto (An). Oggi è la maggiore realtà delle Marche nel settore vitivinicolo con 1054 soci e un fatturato di 23 milioni di euro nell’anno fiscale 2016/2017, derivante per il 53% dall’export con oltre 40 paesi di destinazione. Sessantaquattro i dipendenti all’attivo. Tre le cantine: la sede storica di Montecarotto (AN), e due stabilimenti rispettivamente a Camerano (AN), alle pendici del Monte Conero e ad Acquaviva (AP), dove vengono prodotti, affinati ed invecchiati i vini tipici delle rispettive zone di produzione.