Jesi-Fabriano

Violenza di gruppo in una festa: il legale della 20enne di Fabriano chiede riservatezza per la vittima

Ruggero Benvenuto: «La ragazza sta cercando di trovare conforto in famiglia ricorrendo all’affetto dei suoi congiunti che le si sono stretti tutti intorno in questo frangente di estrema difficoltà»

Foto d'archivio (credits: pixabay)

FABRIANO – «La ragazza sta cercando di trovare conforto in famiglia ricorrendo all’affetto dei suoi congiunti che le si sono stretti tutti intorno in questo frangente di estrema difficoltà». A parlare, attraverso una nota ufficiale è il legale, Ruggero Benvenuto, della 20enne che ha raccontato di essere stata vittima di una violenza a Perugia. A supporto delle sue parole, quanto accertato dai medici del Pronto soccorso del presidio ospedaliero perugino che hanno riscontrato insegni di un rapporto sessuale violento con lesioni del pavimento pelvico. Gli agenti del commissariato del capoluogo umbro sono alla ricerca dei partecipanti alla festa nella villa con giardino e piscina nella quale si sarebbe consumato il tutto. L’attività investigativa si starebbe basando sulla chat Instagram con tutti i partecipanti nascosti dietro nickname che invitavano a partecipare a una sagra in una frazione di Perugia. E anche dai filmati di videosorveglianza della zona. Oltre, naturalmente, dal racconto delle due ragazze di 20 e 24 anni, amiche.

I fatti

Massimo il riserbo degli investigatori che stanno continuando a indagare da quando hanno ascoltato il racconto della giovane vittima. La 20enne si ridesta da un forte stato di torpore quando sente le urla dell’amica che la sta chiamando. Apre gli occhi e vede un ragazzo sopra di lei, gira lo sguardo e vede l’amica tenuta da un altro ragazzo. Riescono entrambe a liberarsi e a fuggire. Pare che i partecipanti alla festa in villa, molti magrebini, fossero almeno 8. La ragazza è in cura da una psicologa e si sta sottoponendo a cure preventive per scongiurare eventuali malattie veneree. «Presumo che l’iter giudiziario sarà abbastanza veloce e che la ricerca della verità sarà accertata in breve tempo», le parole del legale della 20enne, Ruggero Benvenuto. «La giovane donna non si trova neppure in condizione di poter proseguire nella propria attività lavorativa che è stata obbligata, suo malgrado, ad interrompere. È stata costretta a ricorrere a un supporto psicologico da parte di uno specialista, trovandosi in uno stato di gravissimo perturbamento e in condizioni di forte stress e ansia, non riuscendo ancora a capacitarsi di come possa essere rimasta coinvolta ed essere stata oggetto di condotte così deplorevoli e deprecabili, oltreché di rilevanza penale. È sua specifica volontà, così come comprensibile e immaginabile, che la vicenda non assuma connotati di mediaticità e, soprattutto, rimanga alto il livello di riservatezza e l’anonimato circa la sua identità personale, ciò al fine di scongiurare pregiudizi e danni ulteriori di natura non patrimoniale e psichica», conclude il legale.