JESI – L’arte che scalda il cuore. L’arte che suscita emozioni profonde, che consola o sconvolge, l’arte con il vento tra i capelli, quella che rende possibili le utopie, esprime desideri, segna la via del cambiamento. L’arte, appunto.
Un’arte così, ai tempi d’oggi, ha un potente strumento di misura grazie ai social. Quando ‘parla’, arriva dritta alle persone, che la condividono, la ‘postano’, la linkano, la rilanciano a colpi di like. Così è andata ad una delle opere di Francesca Tilio, fotografa e performer di Jesi, autrice di una ricercata e originale serie di narrazioni fotografiche che indagano gli atti di relazione, affetto e amore tra gli umani. Suo, tra l’altro, il Pink Project e la serie Link / Love is a necessary knot che si sono imposti all’attenzione della comunità artistica internazionale con premi e segnalazioni di prestigio.
E’ diventata virale in rete l’immagine del murales realizzato pochi giorni fa su un palazzo di Riga, capitale della Lettonia, e che rappresenta l’abbraccio tra due ragazze abbigliate l’una con i colori della bandiera ucraina, l’altra con quelli della Lettonia. Una immagine ispirata appunto da uno scatto, diventato ormai iconico, di Francesca, all’interno della serie Girls from another planet, e che da anni è ripresa da artisti di tutto il mondo tramite collage, illustrazioni, manipolazioni di diversa natura, e da copertine di giornali internazionali tra cui il Die Zeit.
Domenica scorsa l’immagine delle ragazze (interpretate dalle modelle Aurora Belli ed Elena Ceci) è arrivata sulla parete spoglia di un negozio di mobili, a Riga, grazie a Dainis Rudens, street artist lettone, che ha cambiato i colori degli abiti delle ragazze per esprimere la vicinanza della Lettonia al popolo ucraino. Il testo vicino al disegno dice “Kopā mēs esam spēks”, insieme siamo più forti. L’opera è stata commissionata dal salone di mobili Kate mēbeles e si trova a Čiekurkalna 1, līnija 6, Vidzemes priekšpilsēta a Riga, capitale della Lettonia.
«Da ieri mi arrivano continue segnalazioni di post internazionali che parlano di questa operazione, lo ha rilanciato anche l’ambasciata della Lettonia in India via Facebook. Sono emozionata e felice – spiega l’artista marchigiana. – E’ bellissimo vedere come le opere riescano a staccarsi da chi le ha create e vivere una vita propria. Nessuno degli autori, a Riga, conosceva la mia foto prima di ieri, eppure era arrivata a loro dalla rete, in un continuo rimbalzo di suggestioni».
Ieri Francesca aveva lanciato un appello in rete per scoprire la storia del murales, dopo la segnalazione da parte di conoscenti di un post di una ragazza lettone su Instagram con la foto dell’abbraccio di Riga. La richiesta ha generato uno straordinario passa-parola che nel giro di poche ore ha chiarito il mistero.
«Una amica – spiega oggi Francesca – mi ha scritto dicendo che conosce un ragazzo che fa l’Erasmus a Riga; sa chi sono gli autori e dove si trova, contatto Dainis Rudens, street artist, autore del disegno che mi dice di aver preso ispirazione da un’illustrazione di BBeart graphic design. Sono anni – prosegue – che questa immagine ha cambiato forma nelle infinite condivisioni della rete, anni in cui artisti da tutti il mondo hanno trasformato questo abbraccio in un codice che consente la trasmissione e la comprensione di un messaggio positivo. Amo le possibilità infinite di questo scambio artistico perché l’immagine si fa interprete di un linguaggio universale».
Della foto che ha ispirato il murales – aggiunge – «non mi interessa rivendicare la maternità, ma sono emozionata e felice di essere venuta a conoscenza di questo muro dall’architettura così nordica da me tanto amata. Sono grata agli amici lettoni per aver realizzato questo lavoro inconsapevolmente scaturito dall’abbraccio delle Girls from another planet e sono felice che nel tempo questo scatto sia sempre e per tutti simbolo di affetto, solidarietà e fratellanza. Ora non vedo l’ora di tornare a Riga per vederlo con i miei occhi».