Jesi-Fabriano

Viva Servizi, in 5 anni raddoppiati gli investimenti annui da 20 a 40 milioni di euro

Dotti, Presidente: «Azienda che investe sempre di più sul territorio». Clementi, Direttore: «Il Pnrr dimostra che serve un aggiornamento della legge Galli ormai anacronistica»

Viva Servizi
Viva Servizi

ANCONA – Aumentare gli investimenti andando incontro alle esigenze del territorio e, conseguentemente, ampliare la dotazione di risorse umane aggiungendo unità di personale tecnico e specializzato. Ecco gli obiettivi del budget 2025 approvati dall’assemblea di Viva Servizi Spa in vista di un anno che sarà molto importante per lo sviluppo dei progetti avviati.

Viva Servizi
Viva Servizi

Andrea Dotti, Presidente del CdA nel salutare sindaci e delegati ha ribadito che «Viva Servizi è un’eccellenza di questo territorio non solo per il servizio che svolge e gli standard qualitativi con i quali lo svolge ma per la virtuosità della gestione e la lungimiranza della programmazione. Questa azienda investe sempre di più sul territorio e, in 5 anni, ha raddoppiato gli investimenti da 20 a 40 milioni all’anno». Viva Servizi ha dimostrato capacità progettuale intercettando fondi PNRR per 28 milioni di euro per la digitalizzazione della rete idrica e la lotta alla dispersione della preziosa risorsa riducendo le perdite entro il 2026 al 23%  «ma – ha aggiunto il Direttore Moreno Clementi – anche rafforzato la convinzione ormai radicata in molti amministratori che il metodo tariffario sia anacronistico perché il mondo delle utilities prospettato dalla legge Galli che ha più di 30 anni, non è più quello attuale e che l’auspicio è che il legislatore individui una forma mista tra tariffa e contribuzione».

I fondi PNRR sono stati una grande opportunità per le aziende che, infatti, hanno intercettato tutte le risorse disponibili. «Ad oggi fare gli investimenti che servono sul territorio e mantenere un equilibrio di bilancio non è più realizzabile» ha chiosato Clementi. Anche per questo Viva Servizi è passata da 360 dipendenti nel 2018 a 373 nel 2024 mentre nel 2025 si arriverà a 402 dipendenti inserendo professionalità esperte nella sicurezza sul lavoro, per le certificazioni qualità ed ambiente, per la sostenibilità, per acquisti e rendicontazione dei contributi pubblici aggiuntivi, risorse informatiche, per ufficio legale e l’ufficio personale, «tecnici e personale operativo per essere molto sempre più efficienti adeguando la dotazione alle necessità più stringenti». «Ad oggi superiamo negli investimenti 100 euro ad utente» ha aggiunto Clementi.

Tra i temi toccati nel corso del dibattito c’è quello dell’aumento tariffario stabilito dall’Autorità d’Ambito. La spesa media per una famiglia di 3 persone residente nei comuni serviti che consuma annualmente circa 120 mc d’acqua, nel 2023 era di 317 euro, 2024 è stata di 340 euro, nel 2025 ne spenderà 366 con un rincaro di 4 euro al mese pur considerando che «la nostra tariffa di 1,6 euro al metrocubo di acqua, rispetto agli standard europei, è significativamente bassa e tutti concordiamo che le tariffe vadano adeguate nella misura minima possibile proseguendo però a comunicare puntualmente al cittadino cosa si stia facendo per migliorare il servizio».

A fronte di questa contribuzione Viva Servizi investirà 40,7 milioni nel 2025 «frutto anche della ricognizione degli interventi realmente necessari sul territorio e della consapevolezza che i 300 milioni di investimenti complessivi previsti nel piano d’ambito fino a fine del termine della concessione siano insufficienti e che ne servano circa 700 milioni». Proprio per questo l’assemblea ha convenuto di riflettere su una possibile quanto auspicabile proroga della concessione a Viva Servizi dell’affidamento del servizio idrico integrato la cui scadenza è fissata da qui a meno di 10 anni, 1 luglio 2033, da proporre all’Assemblea Ato e poi ad Arera.