L’acqua è un elemento fondamentale per il nostro organismo, basti pensare che ognuno di noi ne è costituito per circa l’80%. L’acqua è essenziale per la vita e la salute dell’organismo umano, anche se il fabbisogno individuale varia in funzione del peso corporeo, delle abitudini alimentari e del livello di attività fisica di ciascun individuo e delle caratteristiche (temperatura ed umidità) dell’ambiente in cui si vive.
Bere in maniera adeguata favorisce l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dall’organismo in quanto aumenta l’escrezione di urina e sudore.
Non solo, ma favorisce lo sviluppo muscolare in soggetti che praticano attività fisica in quanto il 75% della massa muscolare è costituita da acqua e l’acqua antagonizza gli effetti del cortisolo. Se l’attività fisica è prolungata le ghiandole surrenali aumentano la produzione di cortisolo, l’ormone che ha l’effetto catabolico sul tessuto muscolare, cioè tende a “disgregarlo” per produrre energia. Per cui l’acqua contrasta tale attività.
Inoltre, bevendo le giuste quantità di acqua, si ha un effetto “estetico” benefico, in quanto l’acqua conferisce forma e rigidità ai tessuti. Consente di mantenere adeguatamente umide le superfici di naso, occhi, orecchie, che devono essere tali, e favorisce una adeguata lubrificazione delle articolazioni.
Per cui, visti gli effetti, non significa che dobbiamo bere qualsiasi bevanda, anzi le bibite zuccherate vanno limitate o evitate. Innalzano bruscamente la glicemia, determinano una riduzione del senso di fame solo momentanea. Perciò, soprattutto nei bambini, favorisce una cattiva alimentazione. Il bimbo consuma bibite zuccherate durante il pasto o immediatamente prima, ciò determina un rapido innalzamento della glicemia che causa sensazione di sazietà. Il bambino smette di mangiare ma la sensazione di fame ritorna entro poche ore dalla fine del pasto. Il bimbo, generalmente, reagisce alla recidiva sensazione di fame consumando “cibi spazzatura” (es. merendine, biscotti) che favoriscono sovrappeso e obesità. Studi scientifici hanno rilevato che il consumo di bevande zuccherate è associato ad un incremento del peso corporeo e ad una maggiore percentuale di bambini obesi. Invece il consumo di un bicchiere di acqua tiepida al mattino favorisce la peristalsi intestinale, quindi l’evacuazione (contrastando la stitichezza). Al contrario il consumo di acqua fredda durante i pasti può causare problemi digestivi durante i pasti, dolori e crampi allo stomaco lontano dai pasti. È buona norma, pertanto, consumare acqua a temperatura ambiente anche d’estate.
In ogni caso, è importante ricordare che non tutti i liquidi sono ugualmente idratanti per l’organismo. A differenza dell’acqua fresca, infatti, le bevande alcoliche o quelle contenenti caffeina hanno effetti diuretici e predispongono pertanto alla disidratazione. L’assunzione di queste bevande dovrebbe quindi sempre essere accompagnata da quella di un’adeguata quantità di acqua per compensare l’eventuale perdita di liquidi corporei.
Per questo, la quantità di acqua da consumare almeno, al giorno è compresa tra 1500 ml (8 bicchieri d’acqua) e 2000 ml (10 bicchieri d’acqua). Il consumo medio di 1500 – 1600 ml può essere ottenuto consumando: un bicchiere di acqua a colazione, due bicchieri di acqua a pranzo, due bicchieri di acqua a cena e mezzo litro di acqua lontano dai pasti.
Il consumo di acqua, aumenta in particolari condizioni, se si svolge attività fisica, in gravidanza, in particolari patologie. L’attività fisica genera calore, per prevenire un innalzamento eccessivo della temperatura corporea l’organismo incrementa l’escrezione di sudore. Il sudore, evaporando, sottrae calore al corpo surriscaldato (l’evaporazione di un grammo di sudore dalla superficie della cute sottrae al corpo 0,6 calorie). Anche in montagna, ad alta quota, ad altitudini superiori a 2500 metri aumentano l’escrezione di urina e la frequenza respiratoria con conseguente incremento delle perdite di acqua da parte dell’organismo (nell’acqua espirata è contenuto vapor acqueo, normalmente, ogni giorno, tra 250 ml e 350 ml di acqua sono eliminati attraverso questa via).
In tutte le occasioni in cui si ha un incremento della sudorazione, oltre all’attività fisica (stati febbrili e climi particolarmente caldi, nel caso di perdite idriche dovute a diarrea o vomito) occorre aumentare la quota di acqua.
Per le donne in gravidanza è indicato un consumo giornaliero di acqua di 2100 ml, per quelle che allattano un consumo di 3100 ml al giorno. Con l’avanzare dell’età inoltre la sensazione di sete diminuisce, per cui è buona pratica, ricordarsi di bere.
Infine è utile anche ricordare che la sensazione di sete compare quando si è già instaurato un certo livello di disidratazione. Sarebbe quindi consigliabile bere acqua prima di aver sete (anche se ciò non è sempre possibile), al fine di prevenire anche il solo minimo accenno di disidratazione.
Un campanello dell’allarme per comprendere se stiamo bevendo abbastanza è la nostra urina. Il volume di urina escreto in un giorno, da una persona adulta, è mediamente di 1500 ml ed il numero di minzioni giornaliere è inferiore a sette. Per comprendere se il livello di idratazione sia adeguato è utile, occorre osservare se le urine sono incolori o debolmente colorate (colore giallo- oro) e non “puzzano”, allora si sta bevendo a sufficienza. Nel caso non si beva a sufficienza cala la quantità di acqua presente nelle urine che diventano gialle o giallo scure ed emanano un odore intenso (in conseguenza della concentrazione dei soluti urinari). Per cui non sottovalutiamo il nostro corpo e prendiamoci cura di esso, con uno stile di vita sano che comprende un’ottima idratazione.