Spesso il successo arriva quando me lo si aspetta: è accaduto a grandi artisti, filosofi, poeti e sportivi. Il mondo delle automobili non sembra fare eccezione tanto che sono molte le vetture che, al momento del lancio sul mercato, hanno raccolto meno rispetto alle previsioni per tornare sulla cresta dell’onda a distanza di anni.
A stilare una speciale classifica dei modelli mitici, passati da brutti anatroccoli a cigni nel giro di qualche anno, ci ha pensato AustoScout24 che ha analizzato l’interesse dei propri utenti verso una serie di vetture sottovalutate in passato e oggi ricercatissime. Conquista lo scettro di più apprezzata la Ferrari Mondial 8 del 1980, una vettura disegnata da Pininfarina che però non riuscì a conquistare il favore del pubblico in rosso per la sua immagine poco consona a una sportiva di lusso made in Maranello. Oggi, invece, grazie anche al prezzo piuttosto basso, è una tra le più ricercate.
Dietro l’auto del Cavallino c’è la Maserati Biturbo granturismo disegnata da Alejandro de Tomaso che grazie alle sue linee aggressive raccoglie i favori che in passato gli furono negati.
A completare il podio, poi, ecco un’altra vettura di Maranello, la Dino Gt4, oggi molto amata dai collezionisti e valutata circa 45 mila euro.
Scorrendo la classifica non mancano vetture di case storiche che, al momento del lancio, furono dei veri e propri flop, come ad esempio la Volkswagen-Porsche 914, che fondeva l’eccellenza delle due case teutoniche, o la Fiat 130, modello con il quale la casa torinese cercò di avvicinare le grandi tedesche dell’epoca come Bmw e Mercedes.
Nella top ten trovano posto anche altri prodotti made in Italy come la Lancia Gamma, che apparve da subito antiquata salvo poi riprendersi la scena a distanza di anni, o l’Alfa Romeo 6, soprannominata Alfona per via della somiglianza con la sorella minore, ma mai realmente apprezzata dal grande pubblico.
Le ultime posizioni sono riservate alla Citroën SM, considerata da molti la migliore auto mai prodotta dalla casa transalpina, la Fiat Argenta e la Renault 6. Modelli capaci di resistere allo scorrere degli anni e di trasformarsi in veri e proprio oggetti di culto perché il tempo, si sa, è galantuomo.