Tra qualche anno sarà battaglia, ma per il momento c’è solo la possibilità che il nuovo sistema operativo Google Fuchsia supporti Android e che si allarghi ancora la platea già numerosa di device compatibili. Stiamo parlando del futuro dei sistemi operativi di telefoni, tablet e altri dispositivi tecnologici di largo consumo a cui da tempo sta guardando “Big G” con un nuovissimo quanto chiacchieratissimo progetto. Che potrebbe soppiantare l’ormai celebre robottino verde.
Sono alcuni mesi che si stanno moltiplicando le voci sul nuovo percorso dell’azienda di Mountain View: in realtà i tecnici e ingegneri californiani sono al lavoro già dal 2016 a questo sistema operativo dal nome Google Fuchsia. Basato sul kernel Zircon e non più su Linux, dovrebbe in linea teorica superare le limitazioni di Android per arrivare a una linea tutta sua al pari di iOS, il sistema operativo sviluppato da Apple per iPhone, iPod touch, iPad e che riesce a dialogare perfettamente con i sistemi dei computer iMac e simili.
Nelle ultime settimane si sono susseguite varie anticipazioni su Google Fuchsia: innanzitutto in California si stanno concentrando su come far funzionare le numerose app presenti sugli store dei vari sistemi operativi. Google infatti starebbe sviluppando una versione speciale di ART o Android RunTime, una sorta di emulatore che sarà in grado di eseguire app Android su Fuchsia. E questo gioverà sia agli sviluppatori, che non dovranno per ora riscrivere da capo i codici delle app, sia agli utenti finali, per dare l’opportunità di salti meno tragici in termini di orientamento e utilizzo a chi fa un determinato acquisto.
Se al momento si punta sulla compatibilità, il gioco che si è avviato con Google Fuchsia potrebbe portare a una seconda fase con positivi risultati in termini di opportunità proprio per sviluppatori e utenti. L’obiettivo finale è entro 3 o 5 anni (ma dalla velocità con cui si susseguono aggiornamenti potrebbe avvenire molto prima) quello di creare un software indipendente da altre piattaforme e tecnologie che possa poi trasformarsi in una linea di prodotti a marchio Google interamente progettati da Mountain View e con codici strettamente e orgogliosamente propri, come già avviene per l’azienda di Cupertino Apple.
Un vero e proprio ecosistema, una serie di dispositivi tutti estremamente collegati tra loro e tutti facili da consultare/utilizzare proprio perché basati sullo stesso sistema operativo Google Fuchsia che permetterà anche di non creare confusione agli utenti che si ritroveranno a usare un ampio ventaglio di dispositivi con interfacce simili. Con più di un occhio attento a tenere aperta la porta della domotica, altro settore di rilievo in piena fase di sviluppo, anche commerciale.