Quando ci si alza con il piede giusto, la fenomenologia del vestiario fila liscia come l’olio, mentre, se abbiamo la luna storta diventa tutto più difficile. Capita anche che si senta di avere la necessità di indossare il colore, perché si allinea con il nostro umore. Ma è vero anche il contrario: indossare abiti di tinte chiare e candide aiuta il nostro buonumore.
Non è una novità che la cromoterapia esista e che funzioni. La ricerca demografica sul colore dimostra che il colore sia fondamentale in tutte le nostre esperienze: il 92,6% dei consumatori è attratto principalmente dal colore di un prodotto. Già seimila anni fa, gli Egizi usavano i colori dell’iride dentro i templi, scomponendo la luce del sole, così da concedere ai sudditi un bagno di colore. La scienza dimostra che esiste una psicologia del colore, capace di spiegare come l’uomo reagisce agli stimoli cromatici. Non è un caso che il papà di Facebook abbia scelto il blu come colore del cappotto di suo figlio: Zuckerberg si è conquistato i miliardi di utenti trasmettendo quella sicurezza e quella serenità propria del blu.
Conti presto fatti, con i colori del nostro abbigliamento siamo in grado di influenzare noi stessi e chi ci circonda: il pink power avrà un certo effetto, così come il black inside and outside, e precisamente senso di complicità, comprensione e dolcezza per il rosa, e per il nero mistero ed eleganza, ma anche serietà. Il grigio corrisponde alla malinconia, il marrone tenacia, l’arancione e il giallo vitalità ed energia. Il bianco purezza, ma anche anarchia, il rosso guerra e passione.
A testimoniare che non si tratta di uno di quei barbatrucchi della serie “dimmi che colore indossi e ti dirò chi sei”, possiamo prendere come esempio tantissimi loghi di aziende che utilizzano il colore facendosi forte della psicologia del colore. Il bianco, per il mondo dei consumi, significa settore domestico, religioso, nuziale e design; il giallo richiama l’infanzia, la cultura, e, accostato al nero significa pericolo. Il rosso è passione, coraggio, cibi e bevande; il rosa è donna e bambino, ma anche dolci. Per il fashion e la cosmesi, il viola, che vale anche per il settore ludico. Per finire, il verde è ambiente e natura, e quindi ambito di cosmesi, farmaceutico, ma anche bancario e settore consulenze.
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Carolina Mancini