SENIGALLIA – Passione ed emozione lo hanno spinto a produrre vino. Stefano Antonucci è la persona che non ti aspetti: il migliore compagno davanti ad una buona bottiglia. La sua cantina mantiene ancora l’aspetto originale, chiunque entra può sentire “L’aspro odor dei vini”, ma anche ammirare la sede produttiva all’interno di un antico monastero a due passi dal borgo. All’interno ha ricavato una stanza riscaldata dove accoglie i suoi ospiti. Sul tavolo non deve mai mancare un’ottima bottiglia da gustare insieme ad assaggi di prodotti locali. Novecentomila quelle prodotte ogni anno e per il 50% esportate in gran parte del mondo. Ventitré le etichette all’attivo dell’Azienda Vinicola Santa Barbara dove oltre alla passione, c’è sempre spazio per l’emozione.
Antonucci, com’è nata l’idea di produrre vino?
«Ho lasciato il lavoro in banca, guadagnavo 6 milioni al mese, mi sono messo a fare vino: ricordo che mio padre mi ha lanciato dietro un filone di pane quando gli ho detto che mi ero licenziato. Produrre vino è stato sempre il mio sogno e così, un giorno, ho avuto il coraggio di lasciare tutto per inseguirlo».
Una scelta che si è rivelata vincente?
«Quando faccio qualcosa ci metto tutta la mia passione: io sono un bevitore e il mio segreto è fare vini da bevitore».
Vini che le sono valsi anche diversi premi…
«Sì, le nostre etichette sono presenti in moltissime guide, tra le ultime pubblicate, la “Guida Migliori Vini d’Italia 2017”. Questo significa che siamo nella direzione giusta».
Una spinta per continuare a produrre vino…
«I premi sono importanti, ma i vini per prima cosa devono emozionare: ogni vino è un’emozione diversa».
Quando ha pensato di essersi superato?
«Ogni volta. L’ultima? Con il Bitter».
Un nuovo prodotto targato Stefano Antonucci?
«Sì, una sfida che ho vinto. Il progetto ha subito conquistato la creatività dell’amico Baldo Baldinini: è nato un prodotto unico, esclusivo. Il Bitter Le Vaglie è un aperitivo che conquista».
Non solo vini fermi, ma anche bollicine…
«Certamente. Siamo pronti per emozionare chiunque con i nostri vini».
Le sue emozioni sono sempre legate al vino?
«Spesso, come le dicevo, sono un bevitore. Ma sono anche molto devoto alla Madonna di Medjugorje, ci vado ogni anno ed ogni volta provo qualcosa di forte».