Hai presente quel robot circolare che ormai in molti utilizzano in casa come aspirapolvere? Bene, è molto più potente di quanto immagini. Per funzionare nel modo migliore registra informazioni sulla tua casa, grazie alla mappatura che si crea per pulire, e queste potrebbero essere consegnate a colossi come Google, Apple o anche Amazon.
Ma cominciamo dall’inizio.
Questa specie di ufo che circola nelle tue stanze è in grado di accumulare dati nella memoria che servono perché si possa muovere liberamente e in autonomia nello spazio dopo aver determinato la disposizione degli ostacoli e avere capito dove ha già pulito. Usa un sistema di sensori a infrarosso o a luce laser e alcuni modelli sono dotati anche di una piccola telecamera atta allo scopo.
Negli ultimi tempi si sono scatenate delle polemiche a causa delle dichiarazioni, e delle intenzioni, di un’azienda statunitense che vorrebbe collegare il suo prodotto, inteso come robot aspirapolvere, a una app in grado di gestirlo da remoto con il collegamento al wi-fi. Attraverso questo strumento, anche quando sei fuori casa, puoi attivarlo e farlo circolare a piacimento.
L’azienda in questione è iRobot, che dal 2002 vende Roomba, e Colin Angle, amministratore delegato, durante un’intervista a Reuters, ha detto «C’è un intero ecosistema di opportunità e servizi che una smart home può offrire quando si ha a disposizione una ricca mappa della casa per cui l’utente permette la condivisione”.
Questo significherebbe per lui avere la possibilità di aprirsi un mercato con grandi investitori come Google, Apple e Amazon che, ottenute le informazioni su una casa, potrebbero essere in grado di avviare campagne di vendita personalizzate.
Conoscere la mappatura di un ambiente significa, infatti, conoscere le abitudini dei suoi inquilini: quanto spesso cambiano l’arredamento, quanto spesso guardano la tv in base alla disposizione del divano e all’importanza nell’equilibrio del living, quanto è grande una cucina (più grande è più sei appassionato?).
I consigli per gli acquisti quindi saprebbero bene su cosa puntare per ciascuno utente che ha deciso di condividere la mappatura della casa. E questo potrebbe accadere anche solo perché si decide di utilizzare la app. Per scaricarla e gestirla, infatti, come capita sempre, bisogna dare il consenso a una serie di azioni.
C’è chi ha mosso critiche sulla privacy e Colin Angle ha risposto che l’azienda chiederà sempre il consenso sull’utilizzo dei dati.
Nel caso in cui, però, non si volessero dare queste informazioni, è necessario scollegarsi dal wi-fi togliendosi la possibilità di usare la app per la gestione da remoto del robot aspirapolvere.
A oggi, però, all’orizzonte non ci sono accordi di nessun tipo con i colossi di internet.