Sì lo so, ognuno di noi, dai nostri amici e ai nostri famigliari almeno una volta si è indignato, ha condiviso o si è allarmato a causa d una fake news (o “bufale” detta all’italiana). E non si prova una bella sensazione quando si scopre che qualcuno si è preso gioco della nostra buona fede, sopratutto quando ciò accade sui social network. In questo periodo storico ultra-tecnologico che ha permesso a tutti gli abitanti del pianeta, o quasi, di essere interconnessi fra di loro con le informazioni che circolano ad una velocità sempre più elevata, non è facile verificare la fonte di una notizia. Le fake news stanno diventando un problema globale, vuoi perché creano disinformazione diffusa o perchè vengono usate come arma per disorientare il pubblico: dal “Russia Gate” americano fino alla diffusione di notizie false a ridosso dei periodi elettorali.
Probabilmente le false notizie sono nate appena l’uomo ha iniziato a comunicare con i suoi simili, tanto che da secoli non si ha la certezza su tante presunte verità storiche. Solo per ricordare alcune delle fake news più famose citiamo Giulio Cesare che, quando perdeva una battaglia, inviava il suo messaggero a Roma per dire agli incontentabili senatori che aveva sconfitto il nemico. Poi vinceva la guerra e tutto andava a posto. È assodato che le comunicazioni durante i trascorsi, attuali e futuri conflitti bellici sono state, sono e saranno uno strumento al di là della verità.
Per esempio le armi di distruzione di massa per le quali l’Occidente distrusse l’Iraq di Saddam Hussein per poi dover ammettere (il segretario di stato Usa Condoleezza Rice, sotto giuramento al Senato) che quelle armi non c’erano mai state in Iraq e che Saddam Hussein non era alleato con Osama Bin Laden. E si potrebbe continuare a lungo.
Ma probabilmente la prima sui mass-media, passò alla storia negli anni trenta del Novecento: l’invasione dei marziani negli Stati Uniti d’America. La CBS era una delle maggiori e affidabili emittenti a stelle e strisce nello stato del New Jersey. Orson Welles attore e regista ancora non famoso, diede voce, estro e genialità a un’iniziativa assolutamente nuova e originale.
Con la solita puntualità, alle 20 del 30 Ottobre 1938 la CBS iniziò a trasmettere il consueto programma di musiche da ballo, ma dopo un paio di minuti la musica s’interruppe improvvisamente e una voce disse, con tono professionale ma intenso: «Signore e Signori, vogliate scusarci per l’interruzione del programma musicale, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News: alle 7.40 ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings (Chicago, Illinois) ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute a intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo verso la Terra ad enorme velocità».
E riprese il programma con musiche da ballo. Ma solo per qualche minuto, poi altra interruzione e la solita voce (di Wells) leggeva un altro bollettino un po’ più preciso che diceva che in New Jersey era previsto l’impatto con le palle di fuoco provenienti da Marte.
Un crescendo di tensione dell’inviato che vede che non si trattava di un meteorite ma di una sorta di cilindro metallico che stava cadendo vicino a una fattoria. E poi sempre a intervalli con la musica, l’inviato raccontava che strani esseri lanciavano raggi luminosi che uccidevano quanti cercavano di avvicinarsi.
Fino al messaggio conclusivo, due ore dopo: «Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e l’evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey non siano che l’avanguardia di un’armata di invasione proveniente da Marte. La battaglia che ha avuto luogo stanotte a Grovers Mill si è conclusa con una delle più strabilianti disfatte subite di un esercito nei tempi moderni…»
Il resto è storia: il panico coinvolse tutto il News Jersey e non solo, anche se dalla CBS continuò a dire, dopo la trasmissione, che si trattava soltanto dell’adattamento radiofonico di un romanzo di fantascienza dal titolo War of the Worlds (La Guerra dei Mondi) di Herbert George Wells. Dal panico alla curiosità: venne eretto anche un monumento nel punto dove sarebbero atterrati i Marziani e che diventò un’attrazione turistica. Orson Welles ebbe un successo clamoroso e Hollywood lo scritturò come attore e regista.
Ma come la favola “Al lupo al lupo”, quando il 7 dicembre del 1941 gli aerei giapponesi attaccarono la base navale di Pearl Harbor facendo migliaia di morti e distruggendo numerose navi militari, milioni di americani pensarono che si trattasse di una burla, come quella dei marziani di qualche anno prima. Ma purtroppo non era così.
Appuntamento alla prossima fake!