Dopo i rumors delle ultime settimane ora è arrivata la conferma dai dati ufficiali: Volkswagen si riprende il titolo di primo costruttore nel mercato automobilistico mondiale scalzando dal gradino più alto del podio i giapponesi di Toyota.
I risultati 2016 evidenziano infatti come la casa nipponica abbia raggiunto i 10.175 milioni di vendite mettendo a segno un leggero rialzo dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Affermazione di tutto riguardo ma non sufficiente a battere le 10,312 milioni di unità registrate dal colosso tedesco nello stesso periodo che ne fanno il leader a livello planetario.
Per la casa di Wolfsburg si tratta di una cifra record, raggiunta nonostante l’impatto negativo del dieselgate scoppiato nel settembre 2015 ma che ha esercitato i suoi effetti nei mesi successivi. Toyota perde dunque una supremazia che deteneva sin dal 2008, con l’eccezione del 2011, quando lo tsunami che devastrò il Giappone bloccò la produzione di molti stabilimenti.
Esaminando i numeri, il successo di Volkswagen è dovuto sostanzialmente al notevole aumento delle immatricolazioni cinesi, alla crescita in Europa, dove ha piazzato più di 4 milioni e 200 mila automobili con un incremento superiore a quello globale (+4%) e alla tenuta del mercato negli Stati Uniti. Proprio agli States erano legati i maggiori dubbi sulla risposta del mercato considerando i pesanti esiti del caso emissioni. Al di la dei danni d’immagine e delle pesanti sanzioni il marchio europeo ha infatti chiuso l’anno con una perdita di appena il 2,5%.
L’onda lunga del dieselgate ha comunque lasciato un segno indelebile per il Gruppo che, di fronte all’inasprimento delle norme ambientali e al progressivo abbandono delle motorizzazioni a gasolio, sta pian piano adottando sistemi di propulsione alternativi con una ridefinizione dei modelli di business. Proprio in quest’ottica è stato varato da Volkswagen “Together Strategy 2025”, un programma con cui superare le conseguenze dello scandalo emissioni, conservare il primato e accelerare sulla strada del cambiamento.
Il piano si basa su quattro pilastri : trasformazione del business, produzione di nuovi servizi di mobilità, accelerazione sull’innovazione e assicurazione del reperimento dei fondi necessari per la realizzazione del programma. Al centro del progetto l’elettrificazione delle autovetture: «Venderemo almeno 2 milioni di auto elettriche entro il 2025» ha annunciato Mathias Muller amministratore delegato della casa. Grande attenzione anche alla guida autonoma con notevoli investimenti per raggiungere la leadership nel settore.
Riparte dunque da questi presupposti la riscossa di un marchio che dopo la bufera di due anni fa ha saputo ritrovarsi e tornare in pochissimo tempo al vertice dell’automobilismo internazionale