MONSANO- Si protrarrà fino alle 19.30 di oggi, sabato 17 novembre, e proseguirà anche nella giornata di domani, dalle ore 9.00 alle 15.30, a Monsano presso il Country House Piccolo Eden il 9° workshop di costruzione mosche artificiali e dimostrazioni di lancio con la coda di topo organizzato dal Mosca Club Vallesina di Jesi, che con l’occasione festeggia anche il suo trentennale, e dalla Scuola Italiana di Pesca a Mosca.
Due giornate dedicate che vedranno l’alternarsi al morsetto, nel progetto di costruzione, i professionisti Angelo Rosorani, Alfeo Busilacchio, Aldo Bardeggia, Walter Luzi e Fabio Gasperoni, tutti costruttori di livello internazionale che si impegneranno nell’insegnare agli allievi come creare le loro imitazioni di “mosche” adatte ad insidiare il pesce. Domenica mattina, invece, sarà la volta delle scuole nazionali di lancio con la coda di topo: la Fly Fishing School by Claudio Carrara, la Scuola Italiana di Pesca a Mosca (S.I.M.) e la Scuola Nazionale di Pesca a Mosca (C.I.P.M.), che effettueranno una dimostrazione sul migliore utilizzo dell’attrezzatura per avere una corretta posa e presentazione dell’imitazione al pesce.
La pesca con la mosca è un tipo di pesca ricreativa che utilizza esche artificiali, chiamate “mosche”, costruite a imitazione di insetti che nascono, si sviluppano, si riproducono e muoiono nell’ambiente acquatico, ma anche di insetti detti “terrestrial”, come formiche, cavallette o vespe, che richiede l’utilizzo di un’attrezzatura particolare, atta al lancio dell’esca artificiale, a volte avente pesi molto leggeri, a diversi metri di distanza.
Una pratica, quella della pesca, che esattamente al pari della caccia nasce come mera attività di sostentamento, per necessità, e che come tale era inizialmente considerata, ma il cui ruolo si è evoluto fino ad arrivare al giorno d’oggi ad includerla tra le attività di diletto, di svago; un’attività millenaria che ha avuto nel corso del tempo numerosissimi estimatori, molti dei quali anche intellettuali di grande fama.
«Nelle due giornate festeggeremo anche i 30 anni di attività del Mosca Club Vallesina – ha dichiarato il Presidente del Mosca Club Michele Massaccesi – e per l’occasione abbiamo stampato un libro che percorre questi anni, nei quali il Club ha formato tanti appassionati in questa pratica da molti considerata una forma d’arte che va oltre la semplice cattura di un pesce da esibire in foto agli amici.».
Ogni bravo pescatore deve imparare a comprendere, per quanto sia possibile farlo, la natura ed i suoi ritmi, riuscendo ad interpretarne gli aspetti attraverso l’attenta osservazione dei luoghi, degli insetti di cui i pesci si cibano e del comportamento dei pesci stessi.
Nel corso dei secoli le tecniche usate per catturare pesci sono cambiate moltissimo: dalle più semplici, mediante l’utilizzo di trappole, archi e frecce o lance, fino alle più vicine alle attuali che prevedevano l’uso degli ami e delle lenze. E proprio gli ami rappresentano la testimonianza di come le diverse culture ed i diversi periodi storici abbiano lasciato tracce precise di quest’arte: i reperti archeologici, infatti, ci parlano di ami realizzati in osso, altri ancora in rame, poi in bronzo ed infine in ferro.
La pesca, insomma, ha subito mutamenti di pari passo con la nostra evoluzione, con le nostre scoperte e con la tecnologia di volta in volta disponibile; ma la pesca a mosca, forse, è la tecnica che tra tutte e più delle altre ha mantenuto inalterate le sue caratteristiche peculiari: prima di esse l’uso, come esca, di imitazioni di insetti acquatici.