È stata inaugurata oggi, sabato 3 novembre, e si protrarrà anche nella giornata di domani la quattordicesima edizione di “Saperi e Sapori della mela rosa saporosa dei Monti Azzurri”, il celebre Festival che ha luogo ogni anno a Monte San Martino (Mc), organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune, l’Unione Comuni dei Monti Azzurri ed il Consorzio di tutela della Mela Rosa.
«La necessità di un Consorzio per la tutela e la valorizzazione della mela rosa si è concretizzato anche e soprattutto per l’incisività degli agricoltori del territorio comunitario con particolare e spiccato interesse da parte di tre frutticoltori del Comune di Monte San Martino che già per proprio conto disponevano di impianti perfettamente produttivi. Si ricorda essere Gobbi Umberto con un impianto di varietà di ecotipi locali di melo tra cui la mela rosa a confronto con altre varietà internazionali di recente introduzione e perfettamente colonizzate alle condizioni pedoclimatiche della zona, Peretti Alfonzo con impianti analoghi e Vita Luciano con impianti analoghi e tradizionali», spiega l’ente di tutela. All’interno del programma dell’evento un mercato ricco di stand gastronomici di mele rosa e prodotti tipici locali, quasi una mostra dei capolavori figli del territorio marchigiano.
Mela rosa che il Consorzio di Tutela della Mela Rosa di San Ginesio ha definito come: “Una vera eccellenza della produzione agroalimentare dell’area, alimento gustoso e dalle caratteristiche nutrizionali uniche che, purtroppo, in passato era stato lasciato nel degrado totale. Con un progetto della durata di una decina di anni l’abbiamo fatto di nuovo diventare un prodotto di eccellenza del nostro territorio, puntando sul recupero e la valorizzazione di ecotipi locali di melo, organizzando iniziative a favore della coltivazione del melo nelle zone agricole marginali. Oggi i risultati si vedono, le piante sono in produzione. La Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche e l’Assam hanno in questi anni effettuato campi dimostrativi di coltivazione della mela rosa, alcuni proprio a Monte San Martino, che danno frutti e generano redditizie attività di commercializzazione della mela. Questo anche perché parliamo di un frutto importante dal punto di vista salutistico e di una pianta molto rustica, resistente a funghi e insetti. Possiamo dire dunque che il rischio della scomparsa della mela rosa nei nostri Sibillini è scongiurato grazie all’opera di sensibilizzazione che ha portato i vivaisti ad attrezzarsi con maggior serietà e con varietà selezionate, gli agricoltori a credere nel prodotto, gli enti e le associazioni a promuoverlo”.
Le mele rosa sono una tipologia caratterizzata da un profumo intenso e aromatico e dalla polpa acidula e zuccherina, qualità che rendono questa mela perfetta anche per la preparazione di torte e dolci. Presenti da sempre nella tradizione della coltivazione marchigiana, vedono la loro maturazione in particolare tra i 450 e i 900 metri di altitudine, dalle aree pedecollinari fino alle valli appenniniche ed ai versanti dei Monti Sibillini. Un tempo preziose e ricercate soprattutto per la loro capacità di mantenersi nel tempo, oggi spesso snobbate perché piccoline ed irregolari nella forma e nel colore, decisamente meno appariscenti commercialmente parlando rispetto a quelle più grandi, regolari e dai colori brillanti presenti sul mercato.
Tra le proposte gastronomiche esposte, oltre ai sempreverdi invernali, tra caldarroste e carne alla brace, una palette di sapori declinata in ravioli, polente, dolci e preparati di ogni genere alla mela rosa, un ingrediente che presta versatilmente la sua dolcezza in cucina. Un appuntamento, questo, che però come titola non è solo sapori, ma anche saperi, perché non si limita al solo aspetto culinario, ma che si pone come focale anche dal punto di vista culturale e turistico-economico: ci sarà la possibilità di visitare il borgo di Monte San Martino per ammirare i luoghi di interesse storico-artistico, come i famosi polittici di Carlo e Vittore Crivelli e di Girolamo Di Giovanni, attualmente conservati nella chiesa di San Martino.
Stasera, alle ore 21.30, la musica sarà protagonista nella chiesa di Sant’Agostino, che diverrà cornice del concerto del violinista Valentino Alessandrini, talento emergente; nella giornata di domenica 4 si terrà poi un convegno tecnico-divulgativo nei pressi del teatro comunale, dal titolo “La mela rosa e il nocciolo sono due emergenze dal sapore antico” e le aziende agricole del territorio resteranno aperte fino a sera per dare la possibilità a chi lo desidera di visitarle. E proprio domenica 4, a coronamento dell’evento, avremo modo di assistere allo show cooking di un’eccellenza della cucina che a soli 21 anni, da Montecosaro, ha saputo distinguersi per bravura durante la settima edizione della trasmissione Masterchef, uscendone vittorioso: lo Chef Simone Scipioni.
Nel corso del pomeriggio musiche, canti e danze della tradizione popolare marchigiana allieteranno i presenti nel teatro offerto dal centro storico del paese, con il gruppo folkloristico “Li Matti de Montecò”; dalle 18.30 invece sarà la volta della musica classica, con un concerto ospitato nella chiesa di Sant’Agostino.
Due giorni di festa e folklore, in stretta correlazione col territorio, che si pongono come obiettivo la salvaguardia di quella che rappresenta una risorsa per la Regione, attraverso la sensibilizzazione degli agricoltori e delle istituzioni al rispetto ed alla valorizzazione della tipicità e delle unicità delle mele tradizionali delle Marche e delle altre piante da frutto, risorse che potrebbero fare la differenza nell’incremento integrativo del reddito di svariate imprese agricole, agrituristiche e gastronomiche locali.
«Un’occasione unica – questo l’invito rivolto a tutti dal Consorzio di Tutela della Mela Rosa – per gustare piatti a base di mela rosa e per conoscere questo frutto e le importanti novità, soprattutto di sviluppo commerciale di un mercato di nicchia».