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Parquet: massello, multistrato o supportato? Consigli per una casa calda e accogliente

La pavimentazione in legno crea sempre un'atmosfera piacevole e intima. Ma come scegliere quella più giusta per le nostre esigenze di spazio, gusto e risparmio? Ecco una breve guida

Non c’è dubbio, la pavimentazione in parquet dona calore alle nostre case, rendendole accoglienti e confortevoli. È perfetta per chi ama camminare a piedi nudi, attività che, tra l’altro, stimola la circolazione sanguigna.

Ma come districarsi nell’ampia gamma di parquet disponibili sul mercato? Ecco alcuni consigli per scegliere il pavimento in legno che più si addice alle nostre esigenze e al nostro “nido”.

In primis vanno prese in considerazione le essenze, ovvero le tipologie di legno da parquet, diverse in base a venatura, materiale, provenienza e colore. Il più pregiato resta il parquet in legno massello, che si ottiene dal durame, ovvero dal “cuore” del tronco dell’albero, dove si bilancia al meglio il quantitativo di umidità.

Il massello è un pavimento di legno “nobile”, che resiste al tempo. Tuttavia, richiede una manutenzione costante: con efficaci trattamenti a cadenza annuale, il parquet in massello torna sempre come nuovo. Un vantaggio del massello è che si regola su misura, adattandosi ad ogni tipo di superficie. Lo svantaggio è però economico: può anche arrivate a 20-30 euro al metro quadro contro i 10-15 circa del parquet supportato.

Con “parquet supportato” s’intende un multistrato ibrido, mix di più essenze. Solo lo strato esterno è in massello, mentre i sottostanti, attaccati l’uno sopra l’altro, possono essere in betulla e pioppo. Si tratta di una posa economica, ma meno longeva del massello. Per evitare di rovinarlo definitivamente non può essere levigato più di 2-3 volte nell’arco della sua vita.

Il supportato si distingue però dal parquet prefinito o multistrato (formato da 2 o 3 listoni sovrapposti), cioè quello precostituito in azienda. Basta assemblarlo mettendolo in posa ed è subito pronto per l’uso. Questa caratteristica lo rende molto ambìto, sia per l’immediato utilizzo che per il risparmio economico in termini di manodopera.

Il più economico tra tutti resta il laminato, un finto parquet con spessore massimo di 12 mm. Sopra al pannello in legno viene applicato l’overlay, una pellicola protettiva che dona l’effetto legno. Veloce da mettere in posa e resistente al tempo, imita bene il vero parquet, sebbene l’effetto estetico non sia esattamente lo stesso.

Per chi ama distinguersi dalla massa, soluzioni più ricercate sono i parquet antichi e anticati. I primi sono ricavati da vecchio legname ripulito, mentre per quelli anticati viene utilizzato legno nuovo, appositamente trattato per conferirgli un aspetto old-style.

Di nicchia è anche il parquet in legno d’ulivo. Isolante termico sia in estate che in inverno, si caratterizza per una venatura irregolare che sfuma dal giallo al bruno. È una vera tipicità italiana, oltre che un’essenza più costosa e più delicata delle altre. Richiede una speciale accortezza: meglio pulirlo solo con un panno inumidito, evitando prodotti aggressivi.

Se non si vuole rinunciare al parquet nemmeno negli spazi outdoor, il più indicato è il decking. Resiste meglio all’umidità e all’esposizione al sole e può essere installato sia in pergolati che a bordo-piscina.

Nel tempo della crisi climatica e ambientale, non può non esistere anche un parquet più “sostenibile”. I parquet ecologici sono definiti in base alla marcatura CE (Conformità Europea), che assicura che il legname utilizzato provenga da foreste in cui l’ambiente naturale non sia sfruttato. Preferibile è anche l’uso di vernici lucidanti atossiche, in special modo quelle all’acqua, contenenti più bassi quantitativi di composti organici volatili.

Ma come realizzare la “messa in posa”? Esistono due diverse modalità: la posa flottante e quella incollata. Se il parquet incollato è più pratico per l’uso, obbliga però all’utilizzo di molta colla (circa un chilo per ogni metro quadro di pavimentazione), abbondante in sostanze tossiche come il metanolo. In alternativa vanno adottati adesivi privi di solventi. La posa flottante o galleggiante è invece quella del parquet che viene “appoggiato”. Le lastre si incastrano l’una all’altra con un click che le rende smontabili e rimontabili anche altrove.

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