Sicuri di non conoscere Saolini?
La sua faccia in Italia è sinonimo di fake news. Dovete sapere che l’algoritmo dei social network definisce le regole per le inserzioni pubblicitarie a pagamento che automaticamente vengono proposte ai profili che superano un certo limite di visualizzazioni. Quindi, se volete guadagnare con i social, l’importante è ottenere click, iscrizioni e fan indipendentemente dai contenuti pubblicati. Le fake news spesso sono la via più facile e veloce per generare traffico e click sui propri post perché attirano attenzione, indignazione o ilarità, in poche parole popolarità.
Quattro personaggi fake messi on-line da Saolini
Un creatore seriale di fake news che sul web sta diventando popolare è proprio Gian Marco Saolini, classe 1988, che da diversi anni si diverte a diffondere bufale sull’onda del risentimento popolare trattando il tema caldo del momento: si è finto giornalista a Sanremo per rivelare il complotto del Pd per far vincere Mahmood, si è finto Mark Caltagirone per lasciare un messaggio alla Prati. In uno dei suoi video più famosi si traveste da nostromo della nave Aquarius e nella clip racconta di essere stato licenziato “perché volevo dire la verità agli italiani: sulla nave Aquarius non è assolutamente vero che ci sono condizioni disagiate”. E come non ricordarlo capotreno che dichiara di fare le multe solo agli italiani, o ladro colpito da un proiettile che inveisce contro la legittima difesa di Salvini fino all’operaio che avrebbe appiccato l’incendio alla cattedrale di Notre-Dame.
A parlare per lui sono i numeri.
Il video del sedicente giornalista ha raccolto oltre 163mila condivisioni e 11mila commenti in meno di 24 ore, il suo profilo Facebook conta 120mila followers e su Youtube vanta 25mila iscritti al suo canale. Ultimamente è stato anche intervistato da riviste blasonate come Wired Italia.
Sono sicuro che a molti di voi è capitato, almeno una volta, di cliccare “like” su un post di Saolini, magari quello travestito da combattente dell’Isis in cui si vantava degli attentati in Europa.
In molti lo hanno smascherato.
Nonostante in molti, tra cui il debunker di bufale David Puente, lo abbiano smascherato ed Enrico Mentana lo abbia definito “un avvelenatore di pozzi”, sulla sua pagina Facebook i video che carica continuano a essere condivisi e a dividere la Rete.
Nell’ordine, Saolini si è finto: agente dell’Interpol che svela la verità sull’arresto di Cesare Battisti, uomo della scorta di Saviano che si è dimesso, capo ultras della Juventus, ex dipendente della ditta del padre di Luigi Di Maio, tassista milanese, operaio Fiat penalizzato per pagare Cristiano Ronaldo e medico di Nadia Toffa. Ma le maschere che cala ogni giorno sul volto sono molte di più. Quindi se vedete la sua faccia sul web, ora sapete che non dovete prenderla sul serio!
Un algoritmo che genera mostri?
L’algoritmo dei social quindi genera mostri e fenomeni che per la visibilità farebbero di tutto. Stiamo andando sempre peggio, penseranno alcuni di voi, era meglio quando c’era solo la tv, diranno altri… Ma ne siamo proprio sicuri?
Ricordate come si chiamava quel disturbatore seriale che per diventare popolare si infilava dietro a tutti gli inviati dei vari tg?
Ok, vi do una mano: Gabriele Paolini.
Quindi, per concludere, possiamo dire che cambiano i tempi e gli strumenti tecnologici ma la vanitas di apparire degli esseri umani, quella, resta sempre la stessa.