SIROLO – Prodotti artigianali e tradizioni di famiglia. Dal croccantino al caciocavallo podolico “impiccato”, dalla Lacrima di Morro d’Alba all’aceto balsamico tradizionale di Modena, fino al Prosecco e ai salumi. L’evento “Belli e buoni…in mostra”, dedicato a tutti coloro che amano la buona e sana cucina, e che si è svolto sabato 18, è stato un’occasione unica per aprire la prima forma di Formaggio Vacche Rosse, prodotta a novembre 2015 dall’azienda Corte delle Vacche Rosse.
Il titolare Luciano Catellani, insieme alla sua famiglia, agli inizi degli anni Ottanta, è stato l’artefice della rinascita della Vacca Rossa, considerata la madre del parmigiano reggiano, e grazie al lavoro che ha dedicato a questa razza per tutta la vita, ha deciso di distinguersi da tutti gli altri produttori con un marchio che identificasse specificatamente il Formaggio Vacche Rosse prodotto dalla sua azienda. Un Formaggio che mantiene le stesse caratteristiche produttive e organolettiche del Parmigiano, ma con la marchiatura aziendale “Vacche Rosse Razza Reggiana” sullo scalzo. Questa nuova produzione è iniziata tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 e sabato è stata aperta a Sirolo la prima forma di Formaggio Vacche Rosse.
«Questa prima forma è ben riuscita – ha dichiarato Catellani – il sapore è buono, la grana c’è e sono presenti i cristalli di tirosina. È un formaggio semigrasso e il tempo di stagionatura minimo è di 24 mesi. È un prodotto ad alta dirigibilità, ottimo per bambini, sportivi e anziani. Ricco di calcio, con benefici per chi soffre di osteoporosi, fosforo, vitamina A, Omega 3 e Omega 6, grazie al foraggio verde dato nel periodo estivo e ai semi di lino nella razione invernale».
Sabato pomeriggio (18 novembre), durante l’evento “Belli e buoni…in mostra” presso l’area esterna del Supermercato Sì con Te di Sirolo, è stato possibile degustare questi prodotti e scoprirne i segreti. Diversi tra loro, tutti hanno un comune denominatore: sono stati realizzati da aziende a conduzione familiare, nate grazie all’esperienza di generazioni passate e alla passione e all’amore per la terra e gli animali. Il desiderio di realizzare prodotti di elevata qualità, infatti, ha da sempre mosso i rappresentanti delle aziende Autore di San Marco dei Cavoti (BN), Colantuono di Frosolone (IS), Olivetti Orlando di Morro d’Alba (AN), acetaia La Cà dal Non di Vignola (MO), Tenuta Schiavon di Signoressa Di Trevignano (TV), salumificio ICAM di Mercatello sul Metauro (PU), Corte delle Vacche Rosse (RE).
L’azienda Corte delle Vacche Rosse e le altre presenti all’evento di Sirolo, sono tutte a conduzione familiare. L’Azienda Olivetti Orlando di Morro d’Alba (AN) nasce negli anni ’80 e coordina l’attività vitivinicola che è costituita da una superficie di 12 ettari con vitigni appartenenti al disciplinare di produzione dei vini DOC. «La lacrima di Morro d’Alba è il nostro cavallo di battaglia – ha dichiarato la titolare Isabella Costanzi – ma produciamo anche Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico DOC e vino di Visciola».
L’acetaia La Cà dal Non produce da ormai cinque generazioni aceto balsamico tradizionale di Modena nell’antica casa in sassi di fiume a Vignola (MO). «Il nome dell’azienda è in dialetto e significa la Casa del Nonno – ha detto la titolare Mariangela Montanari – perché è stato il mio bisnonno ad iniziare la produzione di aceto balsamico. Decliniamo il mosto di uva cotto in tre tipi di produzione: la saba, l’essenza dolce del mosto cotto, il BalsamoSaba, una linea di condimenti agrodolci di mosto cotto, e l’aceto balsamico tradizionale di Modena DOP, nelle sue due età di invecchiamento: minimo 12 anni e minimo 25 anni per il prodotto denominato extra vecchio».
L’azienda agricola Colantuono di Frosolone (IS) pratica ancora l’antica tradizione della transumanza e alleva la vecchia e rara razza podolica, una specie autoctona dell’Italia meridionale. «Le podoliche danno poco latte ma di altissima qualità che all’interno dell’azienda viene utilizzato per la produzione del caciocavallo», ha spiegato il titolare Nunzio Colantuono. Sabato è stato possibile degustare anche il caciocavallo sulla brace, noto anche come l’”impiccato”. Una tradizione antica che consiste nella cottura lenta del formaggio sulla brace che poi viene spalmato sulle fette di pane abbrustolite. La Tenuta Schiavon di Signoressa Di Trevignano (TV), presente sabato con lo spumante “LeRuador”, prosecco Millesimato Extra Dry, si trova nel territorio trevigiano ai piedi del Montello, all’interno dell’Area classificata DOC (Denominazione di Origine Controllata) Treviso. «È un’azienda nata nel 1984 – ha spiegato la titolare Lena Schiavon – si estende su una zona di circa 30 ettari adibiti alla coltivazione dell’uva “Glera”, vitigno autoctono dal quale nasce il Prosecco, e del Kiwi qualità Hayward».
Anche i prodotti del torrinificio Autore nascono da un’antica tradizione di lavorazione artigianale del cioccolato. La lavorazione dei croccantini avviene rigorosamente a mano e ha luogo in San Marco dei Cavoti (BN), località nota in tutto il territorio nazionale per la qualità dei suoi prodotti dolciari. A conduzione familiare anche il salumificio ICAM a Mercatello sul Metauro (PU), nato dall’esperienza di artigiani produttori. L’azienda trasforma carni di qualità seguendo le tradizioni gastronomiche, della zona. Da oltre 30 anni, e con l’esperienza che si tramanda da tre generazioni, ICAM opera nel settore delle carni suine, bovine ed ovine. Tutti i prodotti non sono trattati con conservanti artificiali o coloranti, sono al naturale al 100%.