JESI – L’effetto benefico dell’introduzione dei semi nell’alimentazione umana è ormai unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica. Sono considerati dei supercibi ma attenzione alle calorie e soprattutto occhio a non confonderli con la frutta secca o con la frutta essiccata. Per saperne di più ci siamo rivolti alla Health Coach Letizia Saturni.
Cosa sono i semi e come dobbiamo utilizzarli?
«Cercherò di dare risposta in modo scientificamente corretto ma semplice e soprattutto pratico. I semi, da un punto di vista botanico, sono parti vegetali dalle quali svilupperà la pianta. Poveri di acqua, peculiarità che permette una buona e prolungata conservazione, sono particolarmente ricchi di numerose sostanze nutritive. Ecco dunque intuito il motivo per cui i semi arricchiscono la nostra alimentazione quotidiana. Vantano una eccellente qualità nutrizionale essendo dei veri e propri concentrati di grassi buoni, proteine, minerali, vitamine e fitocomposti. Semi di zucca, di girasole, di lino, di sesamo, di papavero fino ai più esotici semi di chia o di canapa sono quelli maggiormente utilizzati. In genere non hanno uno spiccato gusto pertanto sono ben tollerati dalla maggior parte dei consumatori oltre ad essere estremamente versatili in cucina. Sono infatti innovativi e salutari ingredienti di insalate, zuppe, muesli, yogurt ma anche di preparazioni a base di carne o di pesce».
Quali proprietà hanno?
«Ogni seme presenta proprietà differenti poiché ha una composizione chimica differente appartenendo a cultivar (specie) diverse. Sono tutti però caratterizzati da un importante contenuto di proteine, acidi grassi essenziali quali omega 3 ed acido alfa-linoleico, fibra alimentare, vitamine e minerali quali ferro e calcio. La loro ricchezza nutrizionale li pone su di un piano privilegiato e li rende efficaci nella prevenzione di numerose patologie cronico-degenerative quali neoplasie, patologie cardio-vascolari fino a quelle che interessano il sistema nervoso centrale cioè le ben note forme di demenza. Una proprietà che mi piace sottolineare è che i semi sono veri scrigni di salute per tutti, nessuno escluso. Sono infatti cibi idonei per qualsiasi tipo di alimentazione dalla vegana alla vegetariana, dall’alimentazione degli sportivi fino alla alimentazione senza glutine poiché ne sono naturalmente
privi».
È vero che aiutano la regolarità intestinale?
«Tutti i semi hanno poca fibra alimentare e dunque l’effetto sulla mobilità intestinale non è determinante. L’unica eccezione è rappresentata dai semi di lino ma richiede tempo e pazienza.
Questi agiscono in modo meccanico poiché alcune parti del seme arrivano all’intestino non ancora digerite e poi si gonfiano, aumentando la massa fecale e portando l’intestino a muoversi. A questo si aggiunge che i grassi contenuti nei semi lubrificano le superfici della massa fecale facilitando lo scivolamento lungo il colon fino alla parte terminale favorendo l’evacuazione».