Il “Tattow”. Una storpiatura dell’onomatopea del rumore del legno picchiettato sull’ago per bucare la pelle. Così annota sul suo taccuino di viaggio il Capitano inglese James Cook, primo europeo approdato a Tahiti nel 1769. Sono passati quattro secoli, ma, sull’arte dell’incidere la pelle con l’inchiostro, si può dire tutto meno che abbia smesso di affascinare.
A tracciare, invece, una panoramica sul valore del tatuaggio oggi in Italia ci ha pensato una ricerca condotta dall’Istituto Superiore di Sanità assieme all’Istituto di ricerche e analisi di mercato IPR Marketing. Lo studio, effettuato su un campione di quasi 8000 persone dai dodici anni in su, ha rivelato come i tatuaggi siano più diffusi tra le donne (13,8% delle intervistate) rispetto agli uomini (11,7%) e che gli uomini preferiscono tatuarsi braccia, spalle e gambe mentre le donne soprattutto schiena, piedi e caviglie.
Aprile, insomma, si annuncia il mese del tattoo tra convention e manifestazioni: complice il cambio di stagione, la pelle si scopre e cresce la voglia (in Italia, in particolare, fra le donne) di regalarsi un “accessorio” particolare. Il tatuaggio, che, ogni anno, segue tendenze ben precise proprio come i tagli di capelli, il make up e la moda di stagione.
Gabriele Pellerone, tattoo artist italiano conosciuto a livello internazionale per i suoi ritratti, racconta le tendenze 2017:
Minimalistic: sono la versione microscopica delle figure più importanti della vecchia scuola americana anni ’50 (cuoricini, ancorette, pin up, marinai) ma anche personaggini cartoon e animaletti.
Single Line: tribali e maxi linee addio. Uno dei massimi trend del momento è il disegno di tatuaggi a linea singola e continua. Solo per mani veramente abili. Comprese nel filone ci sono anche le intramontabili scritte, sempre più piccole, minimali e “scorrevoli”, senza stacchi, e, molto richiesti i cosiddetti “Cityscape Tattoos“, gli skyline di palazzi e architetture delle città del cuore.
Surrealism: altra corrente pittorica, altro trend. Dal movimento artistico degli anni del primo dopoguerra è nato uno stile di tatuaggio effetto dipinto ad olio, tempera o ad acquerello. Sfumati e romantici come fossero realizzati a pennello.
Optical: sono i soggetti che sfidano i sensi e sembrano “staccarsi” dalla pelle, come in rilievo, pronti a spiccare il volo. 3D. Molto richiesti, in questo filone, i “lacework“, motivi che riproducono la texture del pizzo a fior di pelle.
Dots: ovvero, interi disegni realizzati a puntini o pallini. Il motivo è leggero anche su fantasie o soggetti di grandi dimensioni.