LORETO – In pochi sanno che nel Medioevo i pellegrini in arrivo alla Santa Casa di Loreto si facevano tatuare. Solo gli appassionati di arte e teologia conoscono questa antica pratica tutta marchigiana tra l’altro. C’è addirittura chi è andato oltre lo studio e la ricerca per passione e ne ha tratto spunto per il suo lavoro. Jonatal Carducci, artista tatuatore residente a Loreto e proprietario di uno studio tattoo art a Tolentino, ha avuto un’intuizione geniale, ritrovare quei simboli antichi per tatuarli oggi.
Com’è nata l’idea?
«La grande passione per il tatuaggio mi ha portato a collezionare tutto ciò che è inerente a quest’arte così antica, dai quadri al flash vintage fino agli strumenti per l’esecuzione. Avendo le Marche una cultura storica del tatuaggio tutta propria, ho deciso di riportare alla luce le tecniche utilizzate dai vecchi tatuatori di Loreto che tatuavano i pellegrini in visita al santuario con immagini religiose. Era appannaggio di quattro famiglie ma poi alla fine dell’Ottocento la Chiesa vietò la pratica per motivi igienico-sanitari perché a quel tempo chiaramente non venivano osservate le norme».
Da dove sei partito?
«Ho fatto riferimento ai simboli originali conservati nel Museo Antico Tesoro di Loreto, ho ricreato così gli stampi in ottone con le sacre icone in maniera tale da poter utilizzare lo stampo per imprimere l’immagine sulla pelle per poi essere incisa manualmente con aghi e inchiostro o con la classica macchinetta».
Che cosa rappresentano le icone?
«Sono tutte immagini sacre: ci sono la Madonnina di Loreto, gli ostensori, San Francesco, la Madonna dei sette dolori, Gesù crocifisso e molte altre».
C’è già richiesta?
«Presto per dirlo, ma credo ci sia già chi desidera avere addosso un pezzo di storia. Chiunque volesse inciso sulla propria pelle un pezzo di storia del tatuaggio religioso marchigiano passi al mio studio per scegliere tra le icone esposte».