Tutti siamo dotati ormai di un dispositivo mobile, che sia lo smartphone o un tablet. E tutti siamo costantemente alla ricerca dell’app di tendenza e soprattutto dello spazio per ospitarla, magari rinunciando ad altro. Ecco quindi come aumentare la memoria sui dispositivi Android.
Se non è possibile cambiare la memoria in dotazione (ecco perché quando scegliamo il telefono non è necessario solo capire di quanti megapixel si può avvalere la fotocamera), allora dobbiamo per forza avvalerci di qualche altra risorsa.
Prima fra tutte è la scheda Sd che aggiungiamo al telefono/tablet: uno slot appositamente ricavato nel dispositivo (se non lo troviamo, possiamo sempre consultare il sito del produttore) ci permetterà di aumentare la capacità di memorizzare i file di tutte le estensioni e le varie app. Stiamo attenti però perché i dispositivi ormai richiedono quasi tutti una microSd) ma hanno un limite massimo, superato il quale rischiamo di non riuscire a “leggere” la scheda Sd (in gergo = non è supportata).
Una volta capito quale scheda inserire, siamo pronti per il trasferimento di alcuni file e app. Ma quali? Innanzitutto, possiamo utilizzare la memoria esterna per salvare le fotografie e i video. Dal menù delle impostazioni della fotocamera dovremmo essere in grado di scegliere la posizione in cui andrà memorizzato il file. Soprattutto per quanto riguarda i video, i megabyte usati per un solo minuto di filmato (dipendono dalla risoluzione scelta ovviamente) sono davvero tanti e forse, spesso, non ce ne rendiamo conto.
Inoltre, passando dalla schermata “app” o “applicazioni” possiamo scegliere la singola app e conoscere se è possibile spostarla in sd senza bisogno di approfondimenti tecnici: il trasferimento, qualora possibile, avverrà con un semplice tocco. Facendo questa operazione per le varie app che occupano più memoria interna al telefono/tablet riusciremo a spostare svariati megabyte sulla memoria esterna.
Se il nostro smartphone non ci concede la libertà di modificare l’impostazione di memorizzazione, allora possiamo fare solo due cose: 1) rassegnarci ed eliminare qualche file/app che occupa troppo spazio, come video e giochi; 2) dare il nostro telefono a persone esperte che sappiano realmente come gestire i permessi di root (attenzione però perché si va a invalidare la garanzia).
Quando riceviamo il fatidico messaggio “memoria piena” non dobbiamo però per forza disperarci. Possiamo innanzitutto liberare una parte della memoria interna del nostro Android cancellando i dati nella cache. Si tratta di una serie di dati di frequente uso che il nostro sistema deposita temporaneamente in una memoria veloce, più veloce della rom (read only memory, la memoria interna) per accelerare i tempi della fruizione. Detta così sembra complicato, in realtà sono spesso immagini, testi o parole, chiavi di accesso che vengono richieste dall’app o dal sistema per funzionare.
L’altra opzione (ma devono esservi i permessi di root per attivarla) è quella dell’OTG, ovvero “USB On-The-Go”, una soluzione per espandere la memoria comunicando con periferiche esterne USB quali hard disk (autoalimentati) e chiavette.
Fa ancora ricorso alle risorse esterne l’altra strategia, quella basata sulla tecnologia cloud. Si tratta di una modalità di memorizzazione dei dati su server esterni gestiti da chi vi offre oggigiorno un servizio sempre più richiesto. Google Drive, Microsoft One Drive, Dropbox e altri sono tutti sistemi simili che immagazzinano on line i nostri dati, video, documenti, foto, salvataggi automatici dei giochi, chat di applicazioni famose come Whatsapp (spesso, ma non sempre, con garanzie di backup). Magazzini esterni, gratuiti e solitamente di dimensioni enormi (10-15-50 gigabyte di spazio oltre i quali si va a pagare una quota annuale). Sono anche utili perché permettono di avere i dati simultaneamente disponibili in più devices, sia a casa che al lavoro, senza bisogno di essere connessi a un supporto fisico.
Insomma, le opportunità per espandere la memoria dei nostri dispositivi ci sono: bisogna scovarle (qualcuna sarebbe bene conoscerla ancora prima di comprare il telefono o tablet) per evitare sgradite sorprese quando non riusciamo più a salvare quella foto o video a cui siamo tanto legati.