Sensualità e femminilità: i tacchi a spillo vincono sempre sulle ballerine o c’è una chance per le comuni mortali?
Con l’esperta di moda, Paola Rotolo, parliamo proprio di moda e sensualità. «Ci tengo a dire che sono della ferma idea che non sia l’abito a rendere una donna sexy. Ci sono donne che in jeans e ballerine sono molto più sensuali di altre in tubino e tacchi a spillo. Quindi parlerei più di “look più sexy”. In questo particolare momento della Moda, se penso ad un outfit femminile e sensuale mi viene in mente un particolare connubio: body in pizzo con trasparenze vedo-non vedo distribuite ad hoc; tailleur nel classico principe di galles, scandito da un’avvitatissima longuette con spacchetti pro-deambulazione e da una giacca destrutturata, lunga e dalle linee morbide, magari tenuta chiusa in vita da una cintona color cuoio. Calze nere velate e stiletto 12. La perfezione è servita».
Le comuni mortali che con i tacchi a spillo hanno difficoltà, come possono rimediare?
«Certo, per le più temerarie il tacco 12, senza plateau, a spillo magari non è un problema; per le mortali come me invece, magari anche svampite quel tanto che basta da inciampare anche sulla propria anima, un pizzico di plateau e tacco sufficientemente largo da garantire la sopravvivenza non guastano».
Incrocio di quadri grandi e piccoli, qual è la particolarità del disegno “principe di Galles”?
«La scelta del Principe di Galles non è casuale: una delle fantasie più in voga per questo autunno/inverno 2018 è infatti proprio questo tessuto che non ha bisogno di presentazioni, per scoprire le origini del quale bisogna andare indietro nel tempo fino ad incrociare Edoardo VII, all’epoca per l’appunto principe di Galles, un uomo eccentrico che amava così tanto questo antico tessuto di lana da riuscire a renderlo una vera e propria moda intramontabile».
Principe di nome e di fatto per questa stagione che lo vede protagonista soprattutto in versione femminile «declinato in modelli che sembrano rubati dal più vicino guardaroba maschile. Un evergreen stilistico, perfetto sia per occasioni professionali che di svago, che regala una femminilità che sa di indipendenza e di mistero, oltre quel tradizionale mood da femme fatale che alla lunga rischia di annoiare. Il perfetto connubio tra la tradizione e l’innovazione, tra il classico ed il contemporaneo, tra l’eleganza ed il glamour».
«Ma si sa che la moda è effimera per sua stessa intrinseca natura, è cangiante, quindi domani chissà come vestirei questa femme fatale – continua Rotolo – Sarebbe troppo facile ora citare nuovamente Coco Chanel, ma disturberò Oscar Wilde “O si è un’opera d’arte o la si indossa”. Se si riuscisse ad interiorizzare questo concetto di certo si riuscirebbe a vivere la Moda per quello che è, una fonte di ispirazione destinata a cambiare continuamente, ciò che resta siamo noi».